Anche Confindustria vede la ripresa

L’Unione Europea vede la crescita economica dell’Italia: “la ripresa economica in Italia accelera nel 2017 grazie alla domanda esterna e domestica, ma i venti di coda in rallentamento e le più basse prospettive di crescita nel medio periodo modereranno la crescita” nei prossimi due anni.

La Commissione Ue riscrive delle nuove previsioni economiche, che rivedono al rialzo il Pil 2017 a 1,5% (da 0,9% previsto a maggio) e quello 2018 a 1,3% (da 0,9%). Il rallentamento però prosegue nel 2019, col Pil fermo a 1%.

Comunque l’Italia resta ancora indietro in Europa per il 2017, 2018 e 2019. Rispetto agli altri paesi solo il Regno Unito ha un andamento del Pil quasi uguale a quello italiano.

Sempre nelle previsioni della Commissione Europea si rileva che il debito pubblico italiano è al 132% nel 2016, quest’anno dovrebbe salire leggermente, al 132,1% del Pil, a causa delle risorse impegnate per sostenere “il settore bancario e i piccoli risparmiatori”.

Il debito dovrebbe poi calare al 130,8% nel 2018 e al 130% nel 2019, “principalmente a causa di una più robusta crescita nominale”.

L’economia dell’eurozona crescerà nel 2017 “con il suo ritmo più veloce da un decennio” arrivando a un Pil del 2,2%, con una revisione al rialzo di un +0,5% rispetto alle stime di maggio che lo davano all’1,7%.

Per l’Ue a 27 (già esclusa dalle stime la Gran Bretagna per la Brexit), il Pil è a 2,4% per il 2017, 2,2% per il 2018 e 2% per il 2019.

“Secondo le proiezioni, l’occupazione dovrebbe aumentare nel 2018 e nel 2019 rispettivamente dello 0,9% e dello 0,6%. Il tasso di disoccupazione è previsto in graduale calo dall’11,3% nel 2017 al 10,5% nel 2019, mentre la situazione ancora considerevolmente stagnante del mercato del lavoro dovrebbe contenere le pressioni per l’aumento dei salari. Per questo si prevede che la crescita nel costo del lavoro nominale unitario resti contenuta nonostante la lieve crescita della produttività”.

Anche il centro studi di Confindustria riscontra che il Pil cresca nei prossimi anni, ma i livelli pre-crisi sono ancora lontani, di questo passo “il recupero si concluderebbe nel 2021”.

Nel secondo trimestre 2017 il livello del Pil “è risultato inferiore dell’1,8% rispetto al 2/o trimestre 2011, picco precedente, e del 6,4% rispetto al 1/o trimestre del 2008, massimo pre-crisi”.

[CONFINDUSTRIA] RAPPORTO SCENARI INDUSTRIALI CSC: L’ INDUSTRIA OGGI NEL MONDO

Fonte: Conferenza delle Regioni e delle Province autonome