Nello studio si includevano 194 animali con mastite clinicamente manifesta. Di questi, 87 erano assegnati al gruppo “omeopatia” ed i 107 restanti al gruppo “placebo”. A causa di manifestazioni cliniche molto gravi il 16% circa delle bovine affette ha richiesto supporto terapeutico intensivo e per questo è stato escluso del protocollo sperimentale. Di conseguenza, nel computo statistico finale è stato possibile considerare 70 animali nel gruppo “omeopatia” e 92 nel gruppo “placebo”.

Nel complesso, il 38% delle bovine era alla sua prima lattazione, delle pluripare l’80% non aveva manifestato mastite nella lattazione precedente e durante la procedura sperimentale, nel 92% dei soggetti inclusi era affetto un solo quarto mammario.  La positività all’indagine batteriologica indicava Streptococcus uberis, Staph. aureus ed E. coli come responsabili nel 42%, 3% e 16% dei casi, rispettivamente, senza differenze significative tra i gruppi di trattamento.

Il tempo di trattamento medio era di 6 giorni per entrambi i gruppi; nel 70% e 61% degli animali del gruppo “omeopatia” e “placebo” si rendeva necessario somministrare una terapia antibiotica standard oltre al normale trattamento previsto dal protocollo sperimentale. Non si osservavano effetti collaterali dovuti alla somministrazione del farmaco omeopatico. La durata media della mastite era simile tra i due gruppi e si protraeva in media per 5 e 6 giorni, rispettivamente. Non si osservavano differenze nel tasso di cura tra i due gruppi: dopo 7 giorni dall’insorgenza della mastite il 76% degli animali in entrambi gruppi era clinicamente guarito. A distanza di 14 giorni l’89% dei soggetti nel gruppo “omeopatia” e l’87% del gruppo “placebo” era clinicamente guarito. Non si osservavano differenze significative nella produzione lattea giornaliera al primo controllo funzionale: 35.5 Kg e 33.4 Kg per il gruppo “omeopatia” e “placebo”, rispettivamente. Allo stesso modo, la SCC era 74,000 cellule/ml e 71,000 cellule/ml a 15 e 19 giorni in media dopo l’ultimo giorno di malattia clinicamente manifesta. Circa il 39% degli animali “omeopatia” ed il 32% dei “placebo” sono stati riformati durante il periodo di follow-up.

In questo studio il decorso medio della mastite è stato di 6 giorni, senza differenze tra gruppi. Il tempo medio così breve potrebbe dipendere dalle terapie addizionali somministrate agli animali e dai criteri di esclusione molto restrittivi. Ad ogni modo, si tratta di un tempo maggiore rispetto ai 4.5 giorni necessari per la guarigione dopo trattamento antibiotico secondo la medicina convenzionale, riportati in studi precedenti. In questo trial clinico in triplo cieco, randomizzato e con gruppo di controllo non è stato evidenziato alcun effetto positivo della terapia con principio omeopatico su tasso di cura, durata della mastite, produzione lattea e SCC, rispetto al placebo. Inoltre, per ragioni collegate al benessere animale, oltre al trattamento omeopatico o placebo era assicurata agli animali la somministrazioni di farmaci convenzionali in caso di necessità, ma il trattamento con farmaco omeopatico non preveniva l’impiego della terapia convenzionale come supporto. I dati di questo studio di conseguenza non sono tali da avvalorare l’idea comune che una azienda che faccia uso dell’omeopatia impieghi minori quantità di farmaci convenzionali. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per verificare l’uso di farmaci ed antibiotici in aziende diverse e per patologie differenti.

 Lo studio mostra come la terapia omeopatica non apporti benefici addizionali quando impiegata nel trattamento della mastite in bovine da latte con segni di malattia sistemica di media entità.

 

Randomized, blinded, controlled clinical trial shows no benefit of homeopathic mastitis treatment in dairy cows

Ebert F. et al.

Dairy Sci. 100:4857-4867

doi.org/10.3168/jds.2016-11805