La necessità di trattamenti antibiotici negli allevamenti di bovini da latte può essere ridotta attraverso un approccio integrato basato su: 1) tempestive ispezioni cliniche, 2) valutazione dei parametri del benessere animale, 3) l’uso di test di laboratorio predittivi. Ciò può fornire una maggiore comprensione dell’adattamento all’ambiente delle vacche da latte e di definire gli animali a rischio di contrarre patologie. A lungo termine, un migliore controllo della malattia giustifica l’adozione di tale strategia combinata. Molti trattamenti antibiotici per casi di patologia cronica non sono spesso giustificati attraverso un’analisi costi/benefici, dato che la somministrazione reiterata del farmaco non dà luogo ai risultati attesi in termini di salute animale. In particolare, per alcune forme di mastite, l’uso di antibiotici può in alcuni casi non determinare maggiori tassi di guarigione rispetto ai casi non trattati. Infine, una sostanziale riduzione dell’uso di antibiotici negli allevamenti da latte può essere raggiunto attraverso l’uso corretto di immunomodulatori, volto ad aumentare immunocompetenza e resistenza alle malattie delle bovine.

Fonte: E. Trevisi, A. Zecconi, S. Cogrossi, E. Razzuoli, P. Grossi, M. Amadori. 2014. Strategies for reduced antibiotic usage in dairy cattle farms. Research in Veterinary Science 96:229–233.