La mastite è una condizione che affligge molte bovine da latte, con un considerevole impatto sul benessere degli animali ed ingenti perdite economiche per l’allevamento. L’insufficiente apporto di Selenio con la dieta sembra rappresentare un fattore di rischio per la mastite, probabilmente a causa delle proprietà antiossidanti di questo elemento: proteggendo le cellule dai danni causati da specie reattive sia dell’ossigeno sia dell’azoto (oxigen- e nitrogen- reactive species), si ipotizza che possa avere un ruolo nella prevenzione delle nuove infezioni intramammarie (new intra-mammary infections, IMI), come anche nella riduzione della conta cellulare (somatic cell count, SCC).

Purtroppo i risultati degli studi compiuti in merito hanno restituito risultati contrastanti, lasciando la questione dell’utilità del Selenio irrisolta. L’obiettivo di questo studio è stato condurre una revisione sistematica e successivamente una meta-analisi sull’effetto della supplementazione della dieta con Selenio sulla SCC nelle bovine da latte.

A tale scopo è stata eseguita una ricerca bibliografica attraverso database scientifici quali Cab Direct, Medline e Science Direct, includendo lavori pubblicati tra il 1970 ed il 2016. Tra i criteri di accettabilità per l’inclusione nello studio vi erano: l’impiego di qualsiasi forma di supplementazione del Selenio, l’assenza di trattamento contemporaneo con antibiotici e la presenza di un gruppo controllo non trattato con Selenio. L’indagine statistica è stata condotta con l’impiego del software STATA, Epidata Entry Version. Se nel singolo lavoro considerato erano presenti due o più gruppi trial confrontati con un gruppo di controllo, nell’analisi statistica si procedeva con un confronto pairwise abbinando ogni gruppo di trattamento al singolo gruppo controllo (che quindi era considerato più volte). Ogni confronto gruppo trattamento-gruppo controllo era considerato come uno studio indipendente. La stima della SCC era convertita in linear score su base logaritmica. La qualità di ogni singolo report era stimata seguendo le indicazioni del REFLECT ed attraverso le linee guida Cochrane per le meta-analisi.

In totale erano eleggibili per l’analisi 9 report che includevano 47 confronti tra gruppo trattamento e controllo. Di questi, 27 consideravano la differenza in SCC tra gruppi, sul latte pool dei quattro quarti; i restanti 9 prevedano l’osservazione della SCC nel latte di singolo quarto. Il selenito di sodio e il selenato di bario rappresentavano la forma di integrazione di selenio più comune. Si evidenziava una differenza statisticamente significativa tra gruppi trattamento e controllo per quanto riguarda il LnSCC (espresso su base logaritmica): la differenza media era -0.14 (intervallo di confidenza al 95%, CI: -0.23  -0.04). Anche stratificando per il livello dello studio (latte in pool da singola bovina o latte di singolo quarto), le differenze erano ugualmente significative tra gruppo trattamento e controllo: la differenza media era -0.20 (CI: -0.35  -0.04) e -0.12 (CI: 0.23  -0.01) per il latte di singolo quarto e per il pool dei quattro quarti, rispettivamente.

Alcuni bias potrebbero derivare dalla mancanza di specifiche riguardo il metodo di inclusione dei soggetti negli studi, la procedura di randomizzazione, ma nel complesso la qualità degli studi inclusi in questa meta-analisi è stata stimata come moderata.

In conclusione, la supplementazione con Selenio sembra apportare benefici per la prevenzione delle mastiti, non solo per la sua azione antiossidante ma anche per l’effetto stimolante sul sistema immunitario. Il Selenio sembra infatti modulare la risposta infiammatoria e di conseguenza potrebbe essere questo il meccanismo alla base della riduzione della SCC osservata nello studio.

Systematic review and meta-analysis of the effect of Selenium supplementation on somatic cell count in dairy cattle
Cobo-Angel C. et Al.
NMC Annual Meeting Proceedings (2017)