L’industria del latte e gli allevatori sono particolarmente sensibili al tema della mortalità e della riforma delle bovine. Il momento in cui gli animali escono dall’allevamento ed il loro destino rappresentano fattori che hanno conseguenze di tipo economico e sul benessere, oltre ad indicare il livello di benessere nel quale sono stati allevati e l’efficienza dell’azienda di provenienza.

Molti Autori hanno riportato un incremento del tasso di mortalità e di riforma negli ultimi 20-30 anni sia in America che in Europa.

L’industria del latte e gli allevatori hanno bisogno di dati rappresentativi con i quali potersi confrontare, perciò è stata eseguita una revisione sistematica e meta analisi della letteratura pubblicata tra il 1989 ed il 2014. Si ipotizzava che a seguito della meta regressione, fosse possibile individuare un’associazione positiva tra incidenza di mortalità e/o riforma e l’anno di raccolta dei dati analizzati, così come con l’intensificazione del sistema di allevamento, rappresentata da aumento della produzione media per capo o dal numero di capi presenti in azienda.

Erano inclusi nello studio solo report provenienti da paesi con sistema di allevamento intensivo della bovina da latte (Unione Europea, America, Australasia). Si consideravano i seguenti parametri di interesse: rischio di incidenza di mortalità e riforma, tasso di incidenza di mortalità e di riforma, lunghezza della vita produttiva (intervallo tra il primo parto e la vendita o la morte dell’animale). Le cause più frequenti di uscita della bovina dall’azienda potevano essere categorizzate in tre tipi: mammarie (mastiti, alta SCC, traumi del capezzolo), riproduttive (mancata gravidanza, malattie causa di infertilità), produttive (scarsa produzione lattea). Al termine della selezione si includevano 51 manoscritti, per 54 studi che si riferivano sia a vacche adulte, sia a vitelli, sia a manze; solamente 5 lavori riportavano dati sulla lunghezza della vita produttiva.

Non vi erano evidenze di bias di pubblicazione. In totale, si potevano eseguire meta analisi e meta regressione su dataset ascrivibili ad un periodo di 25 anni. Il rischio di incidenza di mortalità aumentava leggermente nel corso degli anni (circa 0.02 tra il 1990 e il 2000) e variava tra 0.02 e 0.08. Il tasso di mortalità aumentava, nello stesso periodo, di 1.42 casi ogni 100, ogni anno. Il rischio di incidenza per riforma variava tra 0.14 e 0.28, senza variazioni significative negli anni. L’analisi delle differenti motivazioni di riforma permetteva di individuare un leggero calo delle riforme per produzione scarsa, sebbene le altre rimanessero invariate. Non erano disponibili dati in quantità sufficiente per analizzare la lunghezza della vita produttiva. Per quanto riguarda la mortalità perinatale, tra il 1990 ed il 2000 aumentava di 0.02 e variava tra 0.03 e 0.09. La mortalità neonatale invece non cambiava nel corso del periodo di osservazione, ma oscillava tra 0.05 e 0.11. L’incidenza del rischio di mortalità neonatale per diarrea era compreso tra 0.02 e 0.03.

L’aumento dei tassi di mortalità e di riforma nei vari paesi e nei vari contesti produttivi richiama l’attenzione sulla necessità di ridurre o controllare il fenomeno, sia per l’impatto in termini di benessere animale ed economico, sia per l’impatto sulla reputazione dell’industria lattiero-casearia. Nonostante l’importanza di tale fenomeno, non esistono ancora piani, a livello nazionale, per il controllo della mortalità delle bovine da latte. In questo studio non è stato possibile analizzare le associazioni tra mortalità e riforma e sistema produttivo a causa della scarsità ed incompletezza dei dati. Questo tipo di studio però potrebbe essere possibile in futuro se si porrà attenzione alla registrazione e alla comunicazione dei dati necessari.

Erano disponibili pochi dati riguardanti i vitelli e spesso i dati non erano utilizzabili in quanto non vi era accordo tra studi diversi circa la terminologia relativa all’età degli animali, per cui i confronti erano spesso impossibili. Era comunque possibile analizzare il rischio di incidenza di mortalità perinatale (0-2 giorni di vita) e neonatale. Nel primo caso, vi era grande variabilità tra gli studi: tale fenomeno era prevedibile, proprio a causa della difficoltà di standardizzare la terminologia di riferimento, così come le procedure di registrazione dell’evento e delle sue cause. Spesso la mortalità perinatale non è registrata in quanto i vitelli non sono ancora iscritti nei database nazionali o dell’azienda, per cui la perdita di queste informazioni esita nella sottostima del fenomeno. Nonostante ciò, è stata comunque osservata tendenza all’aumento della mortalità perinatale tra il 1990 ed il 2000 di circa 0.02 punti assoluti. Per la mortalità neonatale, invece, il rischio di incidenza nello stesso intervallo di tempo sembra sia rimasto costante. Tra le cause principali di mortalità vi sono enterite e polmonite. Anche per i vitelli, gli Autori del presente studio non hanno potuto verificare la presenza di piani nazionali di controllo e riduzione del fenomeno.

Per migliorare l’efficienza della registrazione e comunicazione dei dati e favorire ulteriori studi che indaghino le cause di mortalità e riforma delle bovine, potrebbe essere utile distinguere tra cause di riforma: biologiche ed economiche. Le prime (dette anche “forzate”) includono tutti quegli animali allontanati dall’azienda per cause non riparabili (traumi, infertilità…), mentre per economiche si intende la sostituzione di un animale meno produttivo con uno più vantaggioso economicamente. Si raccomanda anche di registrare l’esecuzione dell’eutanasia al fine di non perdere preziose informazioni circa le morti “assistite” e quelle improvvise o inattese. Anche le motivazioni di vendita degli animali dovrebbero essere standardizzate. Si suggeriscono due sistemi all’interno dei quali le motivazioni potrebbero essere così categorizzate:

  • Mammella/mastite; riproduzione; laminite/trauma; scarsa produzione; altre malattie; comportamento/attitudine; altro.
  • Trauma; parto; problemi digestivi; apparato locomotore; cause metaboliche; mammella/capezzolo; altre cause; cause sconosciute.

In questo modo i report ed i database potrebbero essere completati con nuove informazioni, utili per analizzare cause e possibili interventi per ridurre mortalità e riforma negli allevamenti da latte.

Invited review: A systematic literature review and meta-analysis of mortality and culling in dairy cattle

Compton et al.

Dairy Sci. 100:1–16

doi.org/10.3168/jds.2016-11302