L’aumento delle temperature globali combinato all’incremento delle produzioni zootecniche, all’intensificazione dell’agricoltura ed alle economie emergenti, ha fatto sì che lo stress da caldo diventasse, in questi ultimi anni, una sfida crescente per l’industria del latte.
Le bovine da latte sono caratterizzate di per sé da una intensa produzione di calore endogena dovuta alla produzione; l’accumulo di energia termica è infine esacerbato dalle condizioni climatiche, soprattutto quando la temperatura e l’umidità ambientali aumentano. Le perdite economiche riferibili allo stress da caldo si aggirano, solo negli USA, tra 1.69 e 2.36 miliardi di dollari ogni anno, a causa di ridotta produzione, infertilità e riforma forzata.
Alcune delle strategie comportamentali adottate dalle bovine da latte per favorire l’eliminazione del calore in eccesso sono rappresentate da aumento della frequenza respiratoria, sudorazione, aumento dell’assunzione di acqua, riduzione del tempo speso in decubito e per l’attività motoria, così come tendenza ad alimentarsi nelle ore notturne piuttosto che durante il giorno. Al fine di identificare le condizioni climatiche che possono determinare stress termico è stato adottato il THI (temperature-humidity index), un indicatore che incorpora la misurazione della temperatura così come dell’umidità ambientale. Non tutti gli Autori sono concordi nella definizione di un limite del THI che indichi stress termico, tuttavia quando il THI supera un punteggio di 68 – 71 possono essere osservati segnali di discomfort. Quando possibile, anche la presenza e l’intensità del vento dovrebbero essere incluse nella formula. Da un punto di vista fisiologico sono state descritte variabili oggettive per misurare il grado di stress subito dall’animale (frequenza cardiaca, cortisolemia, frequenza respiratoria), tuttavia queste non sono in grado di descrivere lo stato mentale dell’animale in quel tipo di ambiente (assenza di dolore, frustrazione ecc). Di conseguenza, la sofferenza e la frustrazione derivate dall’impossibilità di controllare il proprio ambiente (non avere accesso all’acqua per alleviare la sensazione di caldo, non poter trovare ombra sufficiente) possono compromettere il benessere animale senza alterare le funzioni biologiche che noi siamo in grado di misurare. La soggettività ed i sentimenti provati dagli animali sono costante oggetto di discussione poiché difficili da misurare e descrivere, ma gli scienziati stanno iniziando a valutarli attraverso l’impiego dei test di preferenza e di motivazione. Uno degli obiettivi principali della ricerca in ambito di benessere animale è valutare quali aspetti della vita naturale siano più importanti per gli animali e come il personale che lavora negli allevamenti possa includere questi aspetti all’interno della gestione aziendale. Il dibattito circa questi aspetti è molto acceso in quanto da una parte si sostiene che il benessere animale richieda esclusivamente condizioni di vita il più vicino possibile a quelle naturali della specie (pascolo, allattamento del vitello), mentre dall’altra si afferma che tali scelte possano addirittura compromettere il benessere (esposizione a malattie, condizioni meteorologiche estreme, parassiti, predatori). Come già detto in precedenza, infine, è possibili valutare gli effetti di condizioni ed eventi che possono alterare il benessere sia da un punto di vista emozionale che da un punto di vista funzionale.
Lo scopo di questa review è stato adottare un approccio omnicomprensivo per valutare gli effetti dello stress termico sulle bovine da latte impiegando tre concetti chiave: 1) la funzionalità biologica e la salute dell’animale; 2) lo status mentale ed affettivo sperimentato dalla bovina; 3) la naturalezza della vita condotta dagli animali nelle condizioni di gestione dello stress da caldo più diffuse. In base alla maggioranza della letteratura disponibile, questa review sarà focalizzata sulle condizioni di allevamento tipiche del Nord America, con brevi cenni su condizioni di allevamento al pascolo; quando applicabili saranno esposti concetti derivati da altre specie.
Invited review: effects of heat stress on dairy cattle welfare
Polsky L and von Keyserlingk AG.
Dairy Sci. 100:8645-8657