Ogni congresso è diverso dall’altro perché poliedrico è il mosaico di conoscenze ed emozioni che chi vi partecipa porta con sè quando esso finisce. Chi li organizza cerca la completezza delle informazioni ma alla fine è chi è presente che coglie spesso aspetti diversi dalla volontà degli organizzatori. Quest’anno il 48° Congresso della SIB molti noi lo ricorderanno non già per oceaniche affluenze, cosa che la SIB non ha tra gli obiettivi, ma per il livello elevato, a volo d’aquila, a cui ha volato la buiatria italiana che si è confrontata con le discipline sorelle della medicina umana e dell’agronomia.

Agronomi importanti come Luca Acerbis e Giuseppe Pulina, e medici come Francesco Donato e Davide Mangioni hanno condiviso le loro opinioni ed esperienze su temi molto delicati perché hanno un impatto diretto sulla qualità della nostra professione e sulla salute, sia umana che animale. La prima sessione, dal titolo “Come gestire l’overload d’informazioni scientifiche per l’aggiornamento professionale del buiatra”, trattata da Alessandro Fantini, Francesco Donato e Giuseppe Pulina, ha cercato di trovare soluzioni per sempre migliorare la qualità della nostra professione. Si è parlato quindi di come gestire il rapporto tra cultura di base, aggiornamento e esperienza professionale per evitare di esseri meri applicatori di “protocolli” concepiti da menti altrui e che spesso sono pieni di distorsioni o bias il più delle volte dovute allo scarso rigore scientifico o al peggio pilotate da interessi economici. Sia Pulina che Donato hanno portato innumerevoli esempi in tal senso.

Molto interessante è stata anche la sessione sull’antibiotico resistenza, anch’essa gestita in nome del “one health, one medicine”. Sia la medicina umana che animale ha l’urgenza di razionalizzare l’uso degli antimicrobici essendo ormai molti i batteri antibiotico-resistenti in un contesto in cui l’industria farmaceutica destina sempre meno fondi per la ricerca di nuove molecole di questa classe preferendo investire in farmaci di uso quotidiano per le malattie croniche e degenerative.

Interessante il simposio satellite di Elanco, gestito da Marcello Guadagnini e Paolo Moroni, durante il quale è stato presentato un farmaco innovativo che ha lo scopo di stimolare il sistema immunitario ed è quindi funzionale al ridurre l’impiego di antimicrobici e anti-infiammatori per curare e prevenire il complesso mastite-metrite, e più in generale i danni derivanti dall’immunodepressione del periparto. Sandro Cavirani ha ricordato i concetti chiave dell’immunologia e la vaccinologia, pratica quanto mai attuale nell’ottica della riduzione dell’uso dei farmaci e spesso delegata dal buiatra ad altri. La clinica, la diagnostica d’allevamento e la chirurgia hanno avuto interessanti aggiornamenti con l’ausilio di Danio Buoli, Livio Prati, Norma Arrigoni e Enrico Chiavassa. Sessioni specialistiche importanti sono state quelle sulla Febbre Q e la neosporosi, trattate da Federica Zuliani, e quella sulle parassitosi tenuta da Giuseppe Cringoli.

Una menzione a parte merita quanto portato al congresso dal Comitato tecnico della SIB che si occupa della bufala da latte. Il suo coordinatore Antonio Natale insieme a Massimo Palladino, Giuseppe Campanile, Matteo Francillo e Giorgia Borriello hanno trattato molti argomenti riguardanti questa specie animale antica e al contempo nuova e per  tanti aspetti sconosciuta. Molto ha fatto in questi anni l’Ateneo di Napoli in ricerca e divulgazione, al punto da essere riconosciuto un centro di referenza mondiale, ma gli sforzi non sono ancora sufficienti per avviare una vera razionalizzazione della selezione genetica e la nutrizione. Chiusi i battenti del congresso, la SIB riunirà a breve il nuovo Comitato Direttivo composto da Alessandro Fantini, Eliana Schiavon, Andrea Beltrami, Cristian Barisani, Maurizio Monaci e Stefano Allodi per la programmazione 2017-2019.