L’ottimizzazione della performance produttiva e riproduttiva dipende dalla massimizzazione del tasso di gravidanza, parametro sub-ottimale in molte realtà a zootecnia avanzata. In uno studio di Bijker et al. (2015) gli autori evidenziano l’importanza del momento dell’intervento fecondativo dopo la manifestazione dei segni del calore. Tuttavia, dato ancor più interessante, è l’osservazione che l’elevata concentrazione di cellule somatiche del latte è risultato essere l’unico fattore a ripercussione negativa sul tasso di gravidanza. Specificatamente il tasso di gravidanza è stato ridotto del 10% a fronte della presenza di mastite sub-clinica durante le ultime 4 settimane pre-inseminazione. Questo studio conferma altri dati presenti in letteratura circa la relazione negativa fra mastite/elevato tenore di cellule somatiche del latte e la riduzione della probabilità di concepimento della bovina da latte (10,~30% in caso di mastite sub-clinica e clinica, rispettivamente). Gli Autori sopra citati propongono inoltre alcune azioni positive che possono essere adottate in campo: se l’inseminazione di animali con cellule somatiche elevate è ritardata di 8 ore, il tasso di gravidanza di tali animali risulta essere similare a quello di bovine sane. In pratica quindi il suggerimento è quello di ripetere la fecondazione dopo otto ore dal primo intervento qualora si tratti di animali a elevate cellule somatiche nelle quattro settimane prima della fecondazione oppure quello di somministrare agli animali ormoni (gonadotropine) nel
tentativo di indurre l’ovulazione dal momento che l’infiammazione da mastite sembra determinare la riduzione della concentrazione ematica di estradiolo e la modifica del rilascio dell’LH, quindi ritardo dell’ovulazione.
La riduzione della performance riproduttiva legata a infezioni batteriche non è limitata alla sola mastite ma anche a tutte quelle patologie che determinano la liberazione di lipopolisaccaridi (LPS) da batteri Gram- e quindi la produzione di mediatori dell’infiammazione in grado di influenzare la riproduzione a livello di sistema nervoso centrale e di ovaio.
Per il momento quindi la strategia che dovrebbe essere implementata in campo così da massimizzare la fertilità è la limitazione delle patologie endemiche determinate da infezioni batteriche, nonché l’applicazione di strategie volte alla massimizzazione della fertilità negli animali soggetti a tali patologie.

Fonte: I.M. Sheldon, 2015. Milk somatic cell counts and pregnancy rates in dairy cattle. Veterinary record, 176:409-410.
Letteratura citata: Bijker I., Christley R.M., Smith R.F., Dobson H., 2015. Effect of signs of oestrus, disease stressors and cow activity on pregnancy rate following artificial insemination. Veterinary record. Doi10.1136/vr102776.