Il bacino del Mediterraneo sta risentendo più che mai degli effetti del cambiamento climatico.
Ciò si aggiunge alle pressioni ambientali negative esercitate dai cambiamenti nell’uso del suolo (urbanizzazione, intensificazione agricola), inquinamento e declino della biodiversità.
Il JRC è parte di una rete di scienziati che ha contribuito a una sintesi, pubblicata su Nature Climate Change, che affronta i rischi attuali e futuri associati a questi cambiamenti.
Un nuovo studio
Questo studio è stato il primo in assoluto a sintetizzare i molteplici cambiamenti nell’ambiente che hanno un impatto sui mezzi di sussistenza degli abitanti nell’intero bacino del Mediterraneo.
Le temperature medie nella regione mediterranea sono già aumentate di 1,4 °C rispetto all’era preindustriale, con 0,4 °C in più rispetto alla media globale. Negli ultimi due decenni, il livello del mare è aumentato di 6 cm e l’acidità dell’acqua marina è aumentata in modo significativo.
Andamento del riscaldamento dell’atmosfera, globalmente (verde) e nel bacino del Mediterraneo (blu).
©dati forniti da berkeleyearth.org
Scarsità d’acqua
Anche se il futuro riscaldamento globale si limitasse a 2 °C, come previsto dall’accordo di Parigi, le piogge estive rischierebbero di essere ridotte del 10-30% in alcune regioni, peggiorando così le carenze idriche esistenti e causando una perdita di produttività agricola, in particolare paesi del sud.
In tali circostanze, l’irrigazione dovrebbe essere aumentata del 4-22%. Questo aumento della domanda sarebbe in concorrenza con altri usi (acqua potabile, turismo, industria).
Dato il passaggio ad una maggiore produzione alimentare basata sugli animali, i paesi meridionali rischiano di diventare più dipendenti dal commercio. Anche la pesca è a rischio, a causa dei cambiamenti climatici, dell’acidificazione e della pesca eccessiva.
Aumento del livello del mare
Lo scioglimento dei ghiacci in Antartide, in Groenlandia e in molte zone di montagna sta accelerando l’aumento del livello del mare più di quanto stimato recentemente. Ciò colpisce direttamente il Mediterraneo, dove la popolazione (estremamente numerosa) che vive molto vicino alla costa sarebbe interessata da mareggiate. Le inondazioni da acqua salata avrebbero inoltre un impatto negativo sui terreni agricoli in molte aree, come il delta del Nilo.
Salute pubblica
La salute pubblica è influenzata da una varietà di fattori ambientali, come ondate di caldo, inquinamento (malattie cardiovascolari o respiratorie) e una maggiore diffusione di portatori di malattie (virus del Nilo occidentale, Dengue, Chikungunya). Nei paesi politicamente instabili, i cambiamenti ambientali comportano rischi socio-economici significativi dovuti a carestie, migrazioni e conflitti.
Richiedere una valutazione del rischio pan-mediterranea
Per facilitare il processo decisionale volto ad affrontare questi rischi, gli autori chiedono una valutazione del rischio pan-mediterranea che dia una visione integrata del bacino del Mediterraneo e che fornisca una sintesi scientifica delle attuali conoscenze di tutte le discipline, settori e sottoregioni.
Rete di esperti
La rete MedECC (esperti mediterranei sul cambiamento climatico e ambientale) è stata istituita per soddisfare questa richiesta. Con 400 esperti scientifici volontari e indipendenti supportati da agenzie governative e altri partner, MedECC mira a produrre una sintesi completa dei rischi e presentarla ai decisori per il dibattito e l’approvazione.
Per maggiori informazioni:
- Climate change and interconnected risks to sustainable development in the Mediterranean (nature.com)
- MedECC (Mediterranean Experts on Climate and Environmental Change)
Fonte: Commissione europea