ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01552

Dati di presentazione dell’atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 763 del 21/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: BERNINI PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell’atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 21/03/2017
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 21/03/2017
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 21/03/2017
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 21/03/2017
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 21/03/2017
Stato iter:

IN CORSO

Atto Camera

Mozione 1-01552

presentato da

BERNINI Paolo

testo di

Martedì 21 marzo 2017, seduta n. 763

  La Camera,
premesso che:
nonostante la previsione dei doverosi controlli sugli allevamenti è facilmente rilevabile, anche alla luce di verifiche compiute direttamente sul territorio dal primo firmatario del presente atto, e come è evidente anche dalle immagini delle investigazioni effettuate dalla giornalista Giulia Innocenzi, andate in onda prima durante la trasmissione «Anno uno» e, in questi giorni, nella trasmissione «Animali come noi», le costanti e reiterate irregolarità e violazioni di norme nelle fasi di allevamento e macellazione di animali destinati, purtroppo, all’alimentazione umana;
è evidente che quindi esista l’esigenza di provvedere anche ad implementare le anagrafi zootecniche degli animali da reddito e degli allevamenti e che si preveda l’inserimento anche dei piccoli allevamenti per autoconsumo o comunque di tipo amatoriale;
in considerazione degli esposti presentati dal movimento cinque stelle e dalle indagini condotte sul campo, relativamente alla verifica sul territorio Italiano della frequente disapplicazione della normativa vigente nelle strutture di allevamento e dell’evidente maltrattamento di animali occorre sottolineare che sebbene si tratti di specie da allevamento, esse come le altre, rientrano nella previsione degli articoli del codice penale che condannano i delitti di maltrattamento e uccisione animali. Tali articoli del codice penale sono quindi sempre applicabili a qualunque specie animale, anche in presenza di leggi speciali come nei circhi, nella sperimentazione, nella caccia e nell’allevamento. Non vi sono soggetti e situazioni esenti ed animali sottratti alla tutela, come stabilisce una storica sentenza della Corte di Cassazione (Corte di Cassazione, 3a Sez. Penale del 6 – 26 marzo 2012) che sancisce definitivamente l’applicabilità degli articoli 544-bis e ter del codice penale non solo alle specie d’affezione, ai sensi dell’articolo 544 del codice penale. Ed anche gli animali allevati con la finalità di essere macellati, sono riconosciuti come esseri senzienti per quanto previsto anche dalla legge e da numerose sentenze in tema di maltrattamento e macellazione (per es. Cass. pen., Sez. III, 24 giugno 2015, n. 38789, rel. Rosi, pres. Franco, ric. Politano);
in ragione della necessità di rispondere alle esigenze dei consumatori sempre più consapevoli e del dovere dello Stato di fornire le corrette informazioni agli utenti sugli alimenti di origine animale e destinati al consumo occorre impegnarsi per agire per un reale e concreto coinvolgimento dei cittadini nell’abbattimento dei gas serra e nella mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici;
in relazione alle evidenze scientifiche che mostrano la gravità del fenomeno dell’antibiotico resistenza e alla necessità di evidenziare i rapporti fra antibiotico resistenza e benessere degli animali in allevamento è d’obbligo ricordare che, in sostanza, senza benessere degli animali, aumenta inesorabilmente la quantità di farmaci somministrati agli animali in massa e che ciò ha determinato questo preoccupante fenomeno per cui la federazione dei veterinari europei ha elencato una serie di azioni efficaci e necessarie da mettere immediatamente in pratica e contenute nel position paper del Giugno 2016 «Relationship between animal welfare and the use of antibiotics in food animals»;
in considerazione del Regolamento UE 2016/429 sulle malattie animali trasmissibili-Animal Health Law relativo, in particolar modo, alle visite veterinarie regolari negli allevamenti europei, la Federazione dei veterinari europei ha apprezzato soprattutto le disposizioni in materia di visite veterinarie per la salute degli animali d’allevamento. Il testo prevede che gli allevatori siano tenuti ad effettuare visite veterinarie «regolari» per la salute degli animali e per la prevenzione delle malattie, oltre che ai fini dell’individuazione delle patologie e della biosicurezza. Il ruolo del veterinario è cruciale per la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie trasmissibili e in relazione alla logica ed inevitabile interazione tra la salute degli animali, benessere degli animali e della salute pubblica. Ne consegue che gli allevatori sono tenuti ad applicare i principi di buona zootecnia e l’uso prudente e responsabile dei medicinali veterinari;
il Regolamento richiede anche che tutti i proprietari professionali di animali domestici nonché i commercianti siano registrati, autorizzando la Commissione a chiedere agli Stati membri di istituire banche dati nazionali di cani, gatti e altri animali domestici, se necessario;
la FVE (Federazione dei veterinari europei) ha inoltre da poco pubblicato un «position paper» nel quale si richiede chiaramente di «porre fine alla sofferenza degli animali durante i lunghi trasporti». In tale documento la Federazione dei veterinari europei (FVE) esprime viva preoccupazione per le gravi problematiche relative al trasporto animale su lunga distanza e l’esportazione di bestiame e sottolinea l’urgente necessità di attuare realmente e rispettare gli standard concordati per il rispetto del benessere degli animali durante il trasporto e previsti dalla normativa vigente. L’esportazione di bestiame rappresenta un chiaro esempio di mancato rispetto dei minimi requisiti per il benessere. Per un vasto numero di ragioni l’attesa dei camion in arrivo ai confini, durante queste movimentazioni, può essere lunghissima. Gli animali che, per altro, hanno anche già viaggiato per migliaia di chilometri, sono costretti a rimanere sui camion senza spazio adeguato per riposare e per somministrare loro il cibo, acqua e le cure che sarebbero necessarie. Le alte temperature durante il giorno e la notte aggravano ulteriormente la situazione, portando altra sofferenza agli animali, sfinimento e talvolta anche alla morte. Come riferisce la stessa FVE, e con viva preoccupazione, questa situazione non può andare avanti e l’azione è urgente. L’FVE è convinta che con la buona volontà e il pragmatismo necessario di tutte le parti coinvolte i progressi arriveranno e saranno evitati questi problemi. Per questo, come è verificabile nel documento sopracitato e qui di seguito riportato, l’FVE suggerisce:
ai trasportatori di animali: di intraprendere un viaggio ben preparato e in conformità con i requisiti previsti del regolamento (CE), sul trasporto n. 1/2005. Correre il rischio deliberatamente per gravi problemi di salute e benessere degli animali nei viaggi a lunga distanza quando già all’inizio del viaggio è chiaro che i problemi si possono verificare, non è accettabile;
alle autorità competenti dei paesi esportatori: di assumersi la responsabilità di una più rigorosa ed uniforme applicazione nonché del controllo del regolamento sul trasporto animali per raggiungere standard accettabili per la salute e il benessere degli animali durante il trasporto;
alle autorità ai valichi di frontiera: di adottare misure pratiche per ridurre il tempo richiesto per espletare le pratiche al confine per quanto possibile e creare impianti adeguati per lo scarico e la cura degli animali in caso di necessità;
alle organizzazioni di trasporto degli animali le aziende: di sviluppare un sistema di coordinamento per l’arrivo dei camion alla frontiera, ad esempio attraverso la creazione di un sistema di registrazione prenotazione on-line;
a tutte le parti coinvolte: di scoraggiare il più possibile il trasporto a lunga distanza di bestiame, soprattutto di fronte a gravi problemi di congestione del traffico, con le alte temperature o altre circostanze che potrebbero costituire una minaccia per i requisiti di benessere animale;
tutte le parti interessate: a prendere la loro parte di responsabilità nella protezione del benessere degli animali e di fare del loro meglio per evitare il riproporsi di problematiche ben note;
un modo molto efficace per risolvere il problema è quello di sostituire il trasporto di animali vivi con il trasporto delle carcasse/prodotti di origine animale. FVE intende quindi ribadire che: gli animali devono essere allevati il più vicino possibile ai luoghi in cui sono nati e macellati il più vicino possibile al luogo di produzione;

impegna il Governo:

1) a monitorare puntualmente e a realizzare, per quanto di competenza, un costante, continuo e reiterato controllo delle attività di allevamento e della corretta applicazione della normativa vigente anche in tema di maltrattamento degli animali, oltre che di controllo sanitario e di biosicurezza;
2) ad agire rapidamente per il rischio relativo al fenomeno, dell’antibiotico resistenza;
3) a verificare, con un piano nazionale straordinario, le strutture di allevamento e valutare anche il loro diretto impatto sull’ambiente, promuovendo la realizzazione di piani di mitigazione;
4) a prevedere iniziative tese a garantire la trasformazione degli allevamenti intensivi anche in ragione della loro produzione di gas serra e di inquinamento causato anche da nitriti e nitrati ed altri componenti organici che sono la causa di ulteriore e grave inquinamento marino;
5) ad assumere iniziative volte all’istituzione di un sistema di tracciabilità e di descrizione in etichetta del prodotto con specifici riferimenti relativi al metodo di allevamento, luogo, età dell’animale e del relativo impatto ecologico;
6) ad adottare per contrastare il trasporto degli animali vivi destinati alla macellazione.
(1-01552) «Paolo Bernini, Busto, Vacca, Caso, Fico, Cecconi».

Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

benessere degli animali

trasporto di animali

sanita’ animale