Nel corso della diretta Facebook di ieri, CIWF Italia Onlus e Legambiente  hanno presentato la loro proposta di etichettatura in base al metodo di allevamento per le vacche da latte. Si tratta della seconda fase del progetto dedicato al metodo di allevamento in etichetta e segue la proposta di etichettatura per i suini presentata a maggio 2020.

Nel corso dell’evento, moderato da Tessa Gelisio, conduttrice televisiva, blogger e ambientalista, sono intervenuti Federica di Leonardo, Responsabile  Media e Relazioni esterne di CIWF Italia, Antonino Morabito, Responsabile nazionale fauna e benessere animale Legambiente, Maria Carmela Macrì, Ricercatrice CREA e Dario Buffoli, Veterinario.

Secondo quanto affermato dalle due associazioni, ad oggi le informazioni che si trovano sulle etichette dei prodotti di origine animale possono essere  facilmente fuorvianti, oltre a essere molteplici e diverse,  generando confusione nei consumatori e non valorizzando gli allevatori virtuosi. L’etichettatura dovrebbe invece funzionare come una bussola per i consumatori, orientandoli al momento degli acquisti e facilitando scelte consapevoli che favoriscano sistemi di allevamento più rispettosi degli animali e in generale migliori condizioni di vita per loro.

CIWF Italia e Legambiente hanno quindi elaborato una serie di criteri per un’etichettatura univoca, volontaria, specie-specifica secondo il metodo di allevamento delle vacche da latte.

A diversi metodi di allevamento corrispondono diversi potenziali di benessere animale, che dipendono dalla qualità di vita degli animali e dalla possibilità che viene loro data di esprimere i propri comportamenti naturali. Le vacche hanno accesso al pascolo? Sono tenute legate? Sono previste anestesia e analgesia per operazioni dolorose come quella che riguarda l’abbozzo corneale dei vitelli? Le risposte a queste domande fanno davvero la differenza per gli animali“, riferisce CIWF.

Le due associazioni hanno quindi elaborato una tabella che mostra diversi livelli che differiscono per i sistemi di allevamento utilizzati. La classificazione prevede sei livelli che seguono una gradazione che va dal livello “0 – BIOLOGICO” al livello “5 – INTENSIVO”.

Labelling Vacche Da Latte DEF

Federica di Leonardo, Responsabile Media e Relazioni esterne di CIWF Italia, ha commentato: “Le amministrazioni dovrebbero essere messe in grado di sviluppare una strategia che metta a sistema le diverse opportunità offerte dalla PAC al fine di creare un percorso di lungo periodo che preveda investimenti successivi al fine di un miglioramento del benessere degli animali. Sarebbe inaccettabile utilizzare ancora una volta i fondi PAC per finanziare lo status quo, cioè i sistemi di allevamento intensivi, la cui insostenibilità è stata ormai ampiamente acclarata. Si tratterebbe di un’operazione in piena contraddizione con il Green Deal Europeo“.

Antonino Morabito, responsabile Benessere animale di Legambiente, ha aggiunto: “Sempre più cittadini sono consapevoli che il sottocosto, ossia quello che non si paga ‘al bancone’, lo paghiamo comunque, anche maggiorato e con soldi delle tasse, in danni alla salute e all’ambiente. I fondi in arrivo con il Next Generation EU dovranno sostenere le diverse fasi della filiera dei prodotti di origine animale puntando efficacemente alla crescita della sostenibilità e del benessere animale. Mettere i cittadini, grazie all’etichettatura con metodo di allevamento, in condizione di operare scelte utili alla transizione ecologica dell’allevamento italiano è urgente e prioritario per il comparto zootecnico, per tutelare l’autorevolezza del Made in Italy e, grazie all’effettivo benessere animale, per difendere la salute dei cittadini e dell’ambiente“.

 

Fonte: CIWF