Da ASSICA e UNAITALIA sul “Meat Sounding”: il Parlamento europeo si è piegato alla lobby delle grandi multinazionali

Delusione e rammarico per aver perso un’occasione, questi sono i sentimenti che ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) ed UNAITALIA (Unione nazionale filiere agroalimentari cari e uova), provano commentando il voto sul “Meat Sounding” del Parlamento europeo che ha dato il semaforo verde alla proliferazione di prodotti a base di vegetali che utilizzano nomi di prodotti a base di carne sollevando interrogativi fondamentali sulle informazioni fornite ai consumatori, sul nostro patrimonio culturale e sul potere del marketing moderno, che mescola valori e grandi interessi commerciali senza farsi troppi problemi.

“Per l’industria delle carne e dei salumi italiana non si trattava di una lotta, ma di un appello al giusto riconoscimento e al rispetto del lavoro di milioni di agricoltori e lavoratori del settore zootecnico. Questi mantengono vivi i nostri comuni ed i nostri territori e forniscono ai cittadini prodotti di qualità, consumati in tutto il mondo come parte del patrimonio culinario italiano e di un’alimentazione equilibrata” – hanno affermato i Presidenti Nicola Levoni di ASSICA e Antonio Forlini di UNAITALIA

“La commercializzazione di questi finti prodotti a base di carne può chiaramente indurre i consumatori europei a pensare erroneamente che queste imitazioni siano sostituti “uguali” agli originali. In effetti, la questione non è il consumo o il non consumo di carne, ma semplicemente l’importanza di dire le cose come stanno e di non sfruttare furbamente la notorietà ed il successo di altri. Va da sé che prodotti completamente diversi debbano avere nomi completamente diversi”-  hanno continuato i Presidenti.

Hanno poi aggiunto:“infine, fatto ancor più grave, il voto di oggi non fa altro che avvantaggiare le grandi multinazionali del food e della chimica, estranee alla tradizione e cultura alimentare italiana, le quali hanno scoperto che il mercato dei prodotti alternativi alla carne è molto redditizio ed ora hanno ottenuto dei vantaggi competitivi impropri per immettere sul mercato, sfruttando la nostra notorietà e tradizione, prodotti ultra-processati di cui non conosciamo nemmeno l’origine degli ingredienti visto che l’UE importa ogni anno tonnellate di materie prime vegetali da tutto il mondo. Il Parlamento europeo ha inflitto un duro colpo alle nostre denominazioni tradizionali che nel tempo sono state plasmate dal duro lavoro di allevatori, macellatori e trasformatori, con grandi differenze tra le regioni, rendendole così uniche”.

“Vogliamo comunque ringraziare l’ottimo lavoro della Delegazione italiana al Parlamento europeo che ancora una volta ha saputo far squadra cercando di difendere con successo gli interessi del Made in Italy. Questo ci incoraggia ad intraprendere l’unica strada che ci resta cioè quella del decreto nazionale come hanno fatto i francesi” – hanno concluso Forlini e Levoni.

La “carne vegetale” è una truffa, i consumatori non vanno ingannati

Il Presidente A.I.A., Roberto Nocentini, interviene sulla recente “non decisione” del Parlamento europeo sull’uso delle denominazioni di alimenti a base di carne per prodotti di origine vegetale. “Interessi neanche tanto malcelati di tipo commerciale rischiano di creare distorsioni inaccettabili. Non è solo un fatto terminologico, ma anche culturale e di rispetto della tradizione e del lavoro degli allevatori”.

“Non possiamo tacere su un fatto così grave: la recente ‘non decisione’ del Parlamento europeo che consente l’utilizzo delle denominazioni di alimenti a base di carne anche per prodotti di origine vegetale ci lascia interdetti e crea delle distorsioni inaccettabili” – dichiara il Presidente dell’Associazione Italiana Allevatori-A.I.A., Roberto Nocentini, sulla questione che ha sollevato le proteste unanimi del mondo agricolo ed allevatoriale.

“Questa posizione dell’istituzione europea nasce evidentemente sotto la spinta di enormi interessi, neanche tanto malcelati, di tipo commerciale. Non è solo un puro fatto terminologico, ma far passare un prodotto che nulla ha a che vedere con la carne col nome di hamburger, bistecca o altri similari costituisce un vero e proprio inganno e pone anche un problema di tipo culturale e di mancato rispetto delle tradizioni e del lavoro degli allevatori” – prosegue Nocentini.

“A questo punto riteniamo prioritario che si faccia chiarezza e che i consumatori non vengano più ingannati. Bene la proposta di una legge nazionale che disciplini la materia. Come Sistema allevatoriale, siamo da anni impegnati in percorsi di trasparenza e valorizzazione dei comparti delle carni e dei prodotti lattiero-caseari, a partire dai processi in stalla. Tutto questo non può essere vanificato e compromesso”-aggiunge il Direttore Generale A.I.A. Mauro Donda.

Bizzotto (Lega): “Carne finta, da Bruxelles uno schiaffo al Made in Italy ed ai consumatori”

“Il No del Parlamento Europeo agli emendamenti per fermare la ‘carne senza carne’ rappresenta uno scandaloso schiaffo in faccia al Made in Italy, a migliaia di allevatori italiani ed a tutti i consumatori che hanno il sacrosanto diritto di sapere cosa mangiano e di non essere truffati da denominazioni fraudolente. Dopo il vino senza uva ed il formaggio senza latte, l’Europa, come Ponzio Pilato, ha deciso di non decidere aprendo di fatto le porte all’uso delle denominazioni di carne per prodotti di carne finta. Come si può chiamare salsiccia, mortadella o hamburger un prodotto fatto in laboratorio che non ha un solo milligrammo di carne? Con la ‘carne fake’ siamo davvero arrivati alla follia”. Lo dichiara l’Europarlamentare della Lega Mara Bizzotto, prima firmataria di un emendamento alla nuova PAC (Politica Agricola Comune)

“Per fermare la carne fatta in laboratorio” votato e bocciato oggi dal Parlamento Europeo. “Il voto di oggi è un grande regalo alle lobby industriali e alle multinazionali che in questi mesi hanno esercitato pressioni enormi su questa partita” – continua l’Europarlamentare Bizzotto, relatrice ombra del dossier sull’OCM (organizzazione comune dei mercati) al cui interno si è sviluppata la discussione sulla denominazione della carne prima di approdare al voto della Plenaria del Parlamento.

“Per noi non può esistere la carne senza carne Porteremo avanti in ogni sede e ad ogni livello questa battaglia contro la carne finta e a difesa del Made in Italy, perché si tratta di una battaglia di verità e a difesa dei nostri allevatori e di tutti i consumatori che non possono essere ingannati dalla carne fake commercializzata dalle multinazionali” – conclude l’europarlamentare Mara Bizzotto.

Fonte: Ufficio stampa ASSICA – Ufficio Stampa A.I.A. – Ufficio On. Mara Bizzotto