“In Lombardia rappresentiamo circa il 10-11% della produzione totale del Parmigiano-Reggiano, un formaggio simbolo del Made in Italy, in grado di trascinare le vendite anche di altri prodotti. Noi continueremo a sostenerlo, dal momento che e’ un prodotto di alta gamma, che rappresenta il territorio”. Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, intervenendo a Modena all’assemblea del Consorzio di tutela del Parmigiano-Reggiano.

Si lavora per Parmigiano Reggiano mantovano – “Come Regione abbiamo inserito fra i modelli finanziabili i cosiddetti Pia, i Piani integrati d’area, e so che i produttori stanno lavorando per lanciare il Parmigiano-Reggiano mantovano, che non vuole essere ne’ un sotto-marchio ne’ una alternativa, ma una modalita’ di promuovere un territorio che riteniamo essere strategico per un formaggio come il vostro”, ha annunciato l’assessore lombardo.

Produzione calmierata – “Penso che la strada della produzione calmierata – ha detto – sia una questione positiva e che competa al Consorzio di tutela definire il piano produttivo, concordemente con le aspettative del mercato – ha proseguito l’assessore regionale all’Agricoltura della Lombardia -. Negli ultimi anni siete passati da una produzione di 3.000.000 di forme a 3.650.000 e dovete affrontare il dilemma se vendere di piu’ o se vendere di piu’ e anche meglio”.

Prendere nuove fette di mercato – “vincere la sfida per conquistare nuove fette di mercato, in una fase in cui i prezzi di vendita hanno registrato un miglioramento rispetto allo scorso anno – chiosato. Non sara’ comunque facile conquistare il mercato domestico, soprattutto perche’ si e’ visto che gran parte delle oscillazioni sulle vendite interne sono legate alle promozioni e, dunque, a questioni di prezzo”.

Qualche perplessita’ l’assessore lombardo l’ha sollevata sul Ceta, l’accordo di libero scambio fra Unione europea e Canada. “Non sono cosi’ convinto che sia un’opportunita’, al di la’ dell’incremento delle quote commerciali che sono state annunciate – ha spiegato – sono state diffuse le prime stime dall’entrata in vigore provvisoria del Ceta. Non e’ stato infatti superato il meccanismo delle licenze. Questo significa che, al di la’ del dazio zero, le imprese che hanno le licenze all’export potranno vendere, chi non le ha non potra’ farlo”.

Positiva, invece, la scelta del Consorzio di tutela del Parmigiano-Reggiano di ricalibrare la campagna di comunicazione. “Sono convinto che trascinera’ anche gli altri prodotti”, ha concluso l’assessore lombardo all’Agricoltura.

Fonte: Conferenza delle Regioni e delle Province autonome