PERCHÉ È IMPORTANTE CONTROLLARLE EFFICACEMENTE

Il controllo delle malerbe è di fondamentale importanza per consentire al mais di svilupparsi correttamente ed esprimere il suo potenziale produttivo nel migliore dei modi. La crescita di infestanti sottrae alla coltura risorse fondamentali come nutrienti, acqua, luce e spazio, determinando così una riduzione delle rese unitarie. In presenza di infestazioni più intense si può arrivare ad un soffocamento della coltura che risulta interamente coperta dalle malerbe.

La presenza di erbe infestanti crea anche un ostacolo all’esecuzione di tutte le operazioni colturali meccanizzate (sarchiatura, concimazione, raccolta…) e riduce l’efficienza di irrigazioni e concimazioni. La fitta presenza di malerbe può inoltre favorire la proliferazione di insetti e organismi patogeni, in grado di arrecare ulteriori danni alla coltura.
Infine, la presenza di alcune erbe infestanti può alterare le caratteristiche qualitative della granella o del trinciato a causa delle sostanze contenute nelle foglie e nei semi. Il periodo in cui il mais deve essere tenuto libero da infestanti viene denominato periodo critico e si protrae dalla germinazione fino alle 7-8 foglie. A seguito della levata, il mais diventa molto competitivo nei confronti delle erbe infestanti grazie alla sua altezza e alla capacità di copertura del suolo.

 

LE PRINCIPALI INFESTANTI DEL MAIS

 

Sorghum halepense L.

(sorghetta – SORHA)

Graminacea pluriennale che si riproduce sia per seme che da rizoma. Specie molto diffusa, riesce ad adattarsi a climi anche molto differenti tra loro. È tra le infestanti più pericolose per il mais per il suo impatto sulla resa e per la capacità di produrre sostanze allelopatiche, ovvero inibitori dello sviluppo di piante concorrenti. Una pianta può produrre fino a 28.000 semi, che germinano in primavera. Piante nate da seme sono in grado di produrre rizomi già dopo 3 settimane dall’emergenza. La nascita delle piantine che si originano dai rizomi è precedente a quelle che nascono da semi.

 

Chenopodium Album L.

(farinaccio comune – CHEAL)

È una chenopodiacea diffusa su tutto il territorio nazionale con una grande capacità di produrre semi – da 40.000 a 100.000 per pianta – che rimangono vitali nel terreno da 20 a 40 anni. La germinazione avviene nei mesi di marzo e aprile con temperature del terreno superiori a 8°C. Predilige terreni fertili, da cui asporta notevoli quantità di elementi nutritivi, a scapito del mais.

 

Amaranto retroflexus L.

(amaranto comune – AMARE)

Amarantacea annuale, una delle specie maggiormente diffuse. La capacità di produrre semi è molto elevata: ogni pianta può produrre fino a 100.000 semi con vitalità molto lunga (fino a 40 anni). La germinazione inizia con temperature del terreno superiori a 12 gradi. Predilige terreni permeabili e molto fertili; l’asportazione di elementi nutritivi è molto elevata. Può essere tossica per gli animali da allevamento.

 

Solanum nigrum L.

(erba morella – SOLNI)

Solanacea a ciclo annuale, molto diffusa in Italia. Ogni pianta è in grado di produrre fino a 100 semi che hanno una capacità di sopravvivere nel terreno fino a 20 anni. La germinazione è primaverile e caratterizzata da grande scalarità. Le lavorazioni superficiali del terreno favoriscono la germinazione. S.Nigrum predilige terreni fertili ed è molto diffusa come infestante di tutte le colture a ciclo primaverile-estivo. Particolarmente pericolosa nel caso di mais da insilato per la sua tossicità.

 

Polygonum persicaria L.

(persicaria – POLPE)

Poligonacea a ciclo annuale, diffusa in tutte le zone temperate europee. Ogni pianta è in grado di produrre fino a 800 semi che rimangono vitali nel terreno per circa 20 anni. Predilige suoli fertili e ricchi di azoto. Infesta tutte le colture e risulta particolarmente competitiva in quelle a sviluppo primaverile-estivo.

 

 

Abutilon theophrasti Medicus

(cencio molle – ABUTH)

Appartenente alla famiglia delle malvacee. Introdotta accidentalmente in Italia si è diffusa rapidamente. Ogni pianta è in grado di produrre fino a 1.000 semi che rimangono vitali nel terreno fino a 10 anni. La germinazione è primaverile, caratterizzata da scalarità con temperature comprese tra 10 e 30 gradi. Si trova in tutti i tipi di terreni, anche se predilige quelli fertili e irrigui. Infesta tutte le colture a ciclo primaverile-estivo.

 

CONTROLLO DELLE INFESTANTI

L’utilizzo di erbicidi consente di ottenere un ottimo controllo delle erbe infestanti. Generalmente le applicazioni di pre-emergenza consentono di ottenere ottimi risultati. In condizioni climatiche particolarmente siccitose, però, l’efficacia di questi prodotti viene drasticamente ridotta. In tali condizioni il controllo delle malerbe può essere comunque ottenuto con applicazioni di post-emergenza.

Per applicazioni di post-emergenza precoce (stadio di 2-3 foglie del mais) applicare Arigo a 330 g/ha in abbinamento a Codacide a 1.25 l/ha.

In presenza di infestazione mista di graminacee e dicotiledoni applicare Principal Mais a 440 g/ha in abbinamento a Codacide a 1.25 l/ha. In caso di presenza importante di erba morella e cencio molle aggiungere alla miscela prodotti a base di Fluroxipir (Tomahawk 0.4 l/ha) o mesotrione o sulcotrione.

In presenza di forti infestazioni di graminacee (sorghetta e giavone) applicare Titus Mais Extra (80 g/ha) con Codacide a 1.25 l/ha tra le 4 e le 8 foglie del mais intervenendo su infestanti giovani tra le 3 foglie e l’inizio dell’accestimento. Il trattamento puo’ essere completato con l’aggiunta di prodotti a base di Dicamba e/o Mesotrione per il controllo di infestanti a foglia larga.

In presenza di popolazioni resistenti ad erbicidi inibitori dell’enzima ALS mettere in atto strategie con prodotti con diverso meccanismo d’azione.

 

 

 

 

Rubrica a cura di DuPont Pioneer