Risultati di uno studio su 17 nazioni
In un sondaggio condotto da Corteva AgriscienceTM, Agriculture Division of DowDuPont, le donne hanno dichiarato di aver visto dei progressi, ma troppo lenti. Oltre a menzionare disparità di trattamento economico, meno della metà si sente compresa, ascoltata o autorizzata a prendere decisioni.
In base ai risultati di uno studio condotto da Corteva AgriscienceTM, Agriculture Division of DowDuPont, le donne che nel mondo lavorano in agricoltura, sia nei paesi in via di sviluppo che in quelli sviluppati, dichiarano che persiste un’ampia discriminazione di genere che pone ostacoli alla loro capacità di contribuire a sfamare il mondo.
Lo studio è stato diffuso in coincidenza con le celebrazioni della Giornata Internazionale delle Donne che lavorano in Agricoltura. Corteva Agriscience™ ha commissionato lo studio in 17 paesi per sottolineare l’importanza delle donne in agricoltura e per identificare gli ostacoli alla loro piena e proficua partecipazione. Lo studio ha coinvolto 4.160 intervistate che vivono in paesi in via di sviluppo e paesi sviluppati in cinque continenti del mondo.
Krysta Harden, vice president external affairs and chief sustainability officer di Corteva Agriscience™ ha dichiarato: “Abbiamo realizzato questo studio per approfondire la condizione attuale delle donne che lavorano in agricoltura nel mondo – dalle più grandi aziende agricole delle economie più avanzate fino alle più piccole fattorie di sussistenza nei paesi in via di sviluppo – e per creare un riferimento iniziale da cui partire per poter misurare i progressi”.
Focus sulle donne italiane intervistate
- Età media: anni 34
- Percentuale delle donne che hanno giudicato il loro salario insufficiente a provvedere alle necessità delle loro famiglie: 21%
- Donne che hanno dichiarato di essere orgogliose di lavorare in agricoltura: 91%
- Percezione della discriminazione di genere: 67%
Il sondaggio rivela che anche le donne italiane impiegate nel settore risentono delle problematiche che le accomunano alle colleghe di tutto il mondo. Corteva sa che le donne sono la spina dorsale dell’economia ed è fortemente impegnata a sostenerle nel loro processo per il raggiungimento della parità di genere.
Manuela Rancati, Sales Manager Seeds di Corteva Italia, conferma: “Questo studio ci ha permesso di capire le condizioni, le impressioni e le preoccupazioni di tutte le donne impiegate nel settore. Nonostante la maggior parte sia orgogliosa di lavorare in agricoltura, tale dato non si traduce in soddisfazione. Il loro costante impegno in un settore che culturalmente si ritiene maschile rappresenta una sfida quotidiana, per rimuovere molti più ostacoli rispetto agli uomini, perchè indipendentemente dal lavoro che svolgono e dal paese in cui vivono, molto spesso devono occuparsi anche dei figli e della gestione familiare. Per Corteva è fondamentale supportarle fino al successo, anche se ci vorranno decenni.”
Identificare gli ostacoli al successo
I risultati del sondaggio rivelano che le donne intervistate percepiscono diffusamente una discriminazione di genere, dal 78% in India al 52% negli USA. Solo la metà dichiara di avere lo stesso successo delle controparti maschili; il 42% dice di avere le stesse opportunità degli uomini, e solo il 38% afferma di essere autorizzato a prendere decisioni sull’utilizzo degli utili nell’allevamento e in agricoltura.
Quasi il 40% delle intervistate riferisce di avere un reddito inferiore agli uomini e minore accesso ai finanziamenti. In alto nella classifica delle preoccupazioni troviamo la stabilità finanziaria, il benessere delle loro famiglie e il raggiungimento di un equilibrio lavoro/vita.
Molte hanno dichiarato di aver necessità di più formazione per trarre vantaggio dalla tecnologia agricola che è diventata essenziale per il successo economico e la gestione ambientale. Questo desiderio di formazione è emerso come la necessità più diffusa tra le intervistate, per la rimozione degli ostacoli alla disparità di genere. Le cifre hanno superato di gran lunga il 50% in tutti i 17 paesi, con Brasile, Nigeria, Kenya, Messico e Sud Africa in testa.
Rimuovere gli ostacoli
La maggior parte delle donne registra dei progressi sulla parità di genere, ma il 72% dice che ci vorranno da uno a tre decenni o più per raggiungere la piena parità. Le intervistate hanno identificato cinque azioni chiave per rimuovere gli ostacoli alla parità:
- Più formazione in tecnologia (citato dall’80%)
- Più formazione accademica (citato dal 79%)
- Più supporto – legale e altro – per aiutare le donne in agricoltura che subiscono discriminazioni di genere (citato dal 76%)
- Sensibilizzare l’opinione pubblica sul successo che le donne stanno ottenendo in agricoltura (citato dal 75%)
- Sensibilizzare l’opinione pubblica sulle discriminazioni di genere in agricoltura (citato dal 74%)
“Mentre sappiamo che le donne rappresentano quasi la metà delle persone al mondo che si occupano di agricoltura, questo studio conferma che le sfide persistono, ostacolando non solo le donne, ma anche le persone che dipendono da loro: le loro famiglie, le comunità e le società. Identificare l’esistenza di queste sfide è il primo passo per rimuovere le barriere per le donne imprenditrici agricole affinchè raggiungano il loro pieno potenziale”, ha concluso Harden.
Sul sondaggio
- Condotto tra agosto e settembre 2018.
- Circa 4.160 intervistate da 17 nazioni sparse tra Asia Pacifico (24 %), Nord America (21%), America Latina (21%), Europa (19%) e Africa (15%).
- La maggior parte delle donne era impegnata nelle coltivazioni, altre in diverse occupazioni legate ad attività agricole di vario tipo.
- Le aziende agricole variavano da fattorie di piccola sussistenza a imprese con più di 300 dipendenti.
- I ruoli spaziavano da titolari o manager fino a impiegate e operaie.
- L’età media delle intervistate è 34 anni
- Paesi esaminati: APAC – Cina, India, Indonesia, Australia; NA – U.S., Canada; LATAM – Brasile, Messico, Argentina; EUROPA – Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito; AFRICA – Kenya, Nigeria, Sud Africa.
Fonte: Corteva