INTRODUZIONE

Aumentare la razione di latte migliora il benessere delle giovani vitelle da latte diminuendo i segni comportamentali della fame (De Paula Vieira et al., 2008), incoraggiando modelli di alimentazione naturale (Appleby et al., 2001), e aumentando i tassi di crescita (Jasper e Weary, 2002; Miller-Cushon et al., 2013a; Rosenberger et al., 2017). Un tasso di crescita maggiore nei primi mesi di vita, attraverso una maggiore quantità di latte e altre strategie di gestione, può anche portare ad un miglioramento delle prestazioni a lungo termine quando la vitella diventa adulta ed entra in produzione (Soberon et al., 2012; Soberon e Van Amburgh, 2013; Pat Gelsinger et al., 2016). Tuttavia, fornire una maggiore quantità di latte crea una sfida allo svezzamento perché i vitelli consumano meno alimenti solidi prima dello svezzamento quando gli viene fornito altro latte (Terre et al., 2007; Miller-Cushon et al., 2013a) e possono avere un ridotto aumento di peso durante la transizione dello svezzamento (Sweeney et al., 2010). Miglioramenti agli attuali programmi di svezzamento possono contribuire ad eliminare queste battute d’arresto. Per esempio, aumentando la durata del periodo di svezzamento (Sweeney et al., 2010), utilizzando diversi metodi (ad es., lo svezzamento step down; Khan et al., 2007), offrendo diversi tipi di alimenti solidi, come foraggi (Castells et al., 2012), o fornendo l’accesso agli altri animali (Chua et al., 2002; Costa et al., 2016; Bullone et al., 2017) si può migliorare la transizione all’alimentazione solida durante il periodo dello svezzamento. Ci sono evidenze che indicano come l’alloggiamento collettivo del vitello migliori l’assunzione di mangime durante il periodo dello svezzamento (De Paula Vieira et al., 2010; Miller-Cushon e DeVries, 2016); questi dati suggeriscono che tale agevolazione sociale o l’apprendimento sociale dell’alimentazione possono aumentare la quantità di cibo assunta dal vitello e, quindi, la sua crescita prima, durante e dopo lo svezzamento (Costa et al., 2016). Gli effetti dell’alloggiamento precoce collettivo e dell’esposizione precoce alla concorrenza possono avere ripercussioni a lungo termine sui vitelli. Vi sono infatti prove che mostrano che vitelli precedentemente ospitati all’interno di gruppi hanno maggiore successo competitivo immediatamente dopo lo svezzamento (Duve et al., 2012) e vitelli esposti a competizione precoce mostrano un comportamento più competitivo per l’accesso al cibo 6 settimane dopo lo svezzamento (Miller-Cushon et al., 2014).  L’alloggiamento collettivo precoce può anche influenzare lo sviluppo comportamentale (Duve et al., 2012) e cognitivo (Gaillard et al., 2014; Meagher et altri, 2015) e migliorare la resistenza allo stress (Bolt et al., 2017) e le interazioni concorrenziali (Miller-Cushon et altri, 2014) post svezzamento.

Nonostante l’importanza di facilitare una transizione graduale allo svezzamento, soprattutto nei vitelli a cui è fornita una maggiore quantità di latte, i cambiamenti comportamentali, di alimentazione e fisiologici che si verificano giorno per giorno durante il processo di svezzamento non sono stati ben caratterizzati. L’obiettivo primario di questo studio è stato quello di studiare i cambiamenti nel comportamento e dell’assunzione di cibo che si verificano durante lo svezzamento per i vitelli alimentati con latte ad libitum. Inoltre, a causa dell’influenza dell’alloggiamento collettivo sull’alimentazione prima e durante lo svezzamento (De Paula Vieira et al., 2010; Miller-Cushon e DeVries, 2016) abbiamo anche mirato a determinarne l’effetto sui cambiamenti di comportamento e di assunzione di cibo che si verificano allo svezzamento. Abbiamo predetto che i vitelli cresciuti separatamente avrebbero mostrato meno sincronicità nel loro comportamento alimentare dopo essere stati accoppiati in seguito allo svezzamento. Durante i periodi di stress (rimescolamento sociale) è stato riportato che le vacche riducono temporaneamente il tempo in cui stanno sdraiate (von Keyserling et al., 2008), così è stato supposto che i vitelli avrebbero alterato il loro comportamento normale, riguardo allo stare sdraiati, rimanendo in piedi per lunghi periodi di tempo al giorno durante un periodo di  stress  intenso come lo svezzamento. Come recensito da Khan et al (2016), la fermentazione ruminale comincia presto e le concentrazioni di VFA aumentano con una maggiore assunzione di cibo solido. Il butirrato, il VFA più bioattivo, viene assorbito dall’epitelio ruminale e ossidato in chetoni (Baldwin et al., 2004; Khan et al., 2016). Uno di questi chetoni, il BHB, è previsto che aumenti con l’età del vitello a causa di più alte assunzioni di mangime e dell’assorbimento degli acidi grassi a catena corta nel rumine (Swanson e Harris, 1958; Quigley et al., 1991, 1992; Deelen et al., 2016). Anche se i ricercatori hanno associato positivamente il BHB del sangue con l’assunzione dello starter nel primo periodo della vita del vitello, con campioni settimanali (Deelen et al., 2016; Suarez-Mena et al., 2017), non è stato fatto uno studio completo di come il BHB del sangue si evolva durante il periodo dello svezzamento con l’aumento del consumo dello starter. Quindi, un altro obiettivo di questo studio è stato quello di studiare come i livelli di BHB del sangue cambino durante il periodo di svezzamento.

ABSTRACT

Abbiamo studiato l’effetto dell’alloggiamento collettivo sui cambiamenti comportamentali, di assunzione di cibo e fisiologici che si verificano durante lo svezzamento per i vitelli da latte alimentati con latte ad libitum. Questi cambiamenti sono stati valutati durante lo svezzamento (da 40 a 48 giorni di età) e post-svezzamento (da 49 a 56 giorni). Venti vitelli maschi Holstein sono stati nutriti con latte sostitutivo ad libitum e svezzati gradualmente per diluizione in 9 giorni a partire dai 40 giorni di età. I vitelli venivano alloggiati in coppie (10 vitelli) o individualmente (10 vitelli) dalla nascita fino all’inizio della fase di post-svezzamento, quando tutti i vitelli erano accoppiati. L’assunzione di cibo e acqua veniva monitorata quotidianamente. Il tempo di alimentazione è stato videoregistrato e la concentrazione di β-idrossibutirrato nel sangue è stata misurata a giorni alterni a partire dal 40° giorno e terminando con il 56° giorno di età. Gli accelerometri elettronici registravano continuamente i comportamenti relativi al giacere o allo stare in piedi per i 17 giorni dello studio. Il consumo di mangime solido è aumentato di oltre 5 volte nel corso della fase di svezzamento in tutti i vitelli; durante questa fase i vitelli alloggiati in coppia hanno consumato più del doppio della quantità (0,96 vs 0,50 kg/g) consumata dai vitelli alloggiati individualmente. Dopo lo svezzamento tutti i vitelli aumentavano rapidamente l’assunzione di cibo solido, e in misura maggiore per i vitelli precedentemente alloggiati individualmente, così che l’assunzione era simile tra i trattamenti al giorno 56. L’assunzione di acqua libera era stabile durante lo svezzamento; tuttavia, in questa fase, si è verificata una diminuzione (di 6,6 L) nell’assunzione della componente acquosa del sostituto del latte. Di conseguenza, l’assunzione totale di acqua (acqua libera + contenuto d’acqua del sostituto del latte) è diminuita (di 6,0 L) rispetto alla fase di svezzamento tra il giorno 40 (14,9 L/g) e il giorno 48 (8,9 L/g). Il primo giorno dopo lo svezzamento (giorno 49), l’assunzione totale di acqua per tutti i vitelli aumentava bruscamente (a 19,0 L/giorno) e poi ritornava a una linea di base inferiore (13,2 L/giorno) il giorno successivo (giorno 50), aumentando poi lentamente nella settimana successiva. Durante la fase di svezzamento, il tempo e la velocità di alimentazione sono aumentati nel tempo per tutti i vitelli, mentre i vitelli alloggiati in coppia avevano tassi di alimentazione maggiori rispetto ai vitelli allevati individualmente (13,4 vs 6,6 g di DM/min). Dopo lo svezzamento, i vitelli precedentemente alloggiati individualmente trascorrevano più tempo a nutrirsi nelle prime ore del giorno rispetto ai vitelli allevati a coppie. Il tempo di giacenza e la frequenza di atti di sdraiarsi diminuivano con l’età dei vitelli durante il periodo di svezzamento per entrambi i trattamenti e i vitelli alloggiati in coppia tendevano a trascorrere meno tempo sdraiati rispetto ai vitelli alloggiati individualmente (1.015 vs 1.039 min/g) durante questo periodo di tempo. Il β-idrossibutirrato del sangue è aumentato per entrambi i trattamenti durante il periodo di svezzamento, con l’aumento maggiore tra il giorno 48 (0,05 mmol/L) ed il giorno 50 (0,2 mmol/L). Questi risultati mostrano che i vitelli alterano i loro modelli comportamentali durante lo svezzamento e che l’alloggiamento dei vitelli in coppia può facilitare il passaggio dal latte al cibo solido.

PAROLE CHIAVE: modello comportamentale; vitello da latte; svezzamento

 

 

SOCIAL HOUSING INFLUENCES THE BEHAVIOR AND FEED INTAKE OF DAIRY CALVES DURING WEANING

 A. Overvest,* R. E. Crossley,* E. K. Miller-Cushon,† and T. J. DeVries*

*Department of Animal Biosciences, University of Guelph, Guelph, ON, N1G 2W1, Canada

†Department of Animal Sciences, University of Florida, Gainesville 32611

Journal of Dairy Science Vol. 101 No. 9, 2018

doi.org/10.3168/jds.2018-14465