La FAO lancia la “Food Coalition” per migliorare l’accesso al cibo e promuovere sistemi agroalimentari sostenibili

Proposta dall’Italia e guidata dalla FAO, l’alleanza globale mira a rimettere in carreggiata l’obiettivo Fame zero in seguito alla pandemia COVID-19

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) ha formalmente inaugurato ieri la “Food Coalition“, un nuovo, acclamato strumento per un’azione concertata finalizzata a evitare che l’emergenza sanitaria mondiale legata alla pandemia COVID-19 inneschi una crisi mondiale dagli effetti catastrofici.

Descritta come una “rete di reti“, la Food Coalition è un’alleanza multilaterale e multisettoriale istituita su base volontaria per supportare iniziative innovative che garantiscano l’accesso al cibo, aumentino la resilienza dei sistemi agroalimentari e li indirizzino verso percorsi più sostenibili. Oltre 30 paesi hanno già manifestato il proprio interesse ad aderire all’iniziativa, che è nata da un’idea del Governo italiano e che sosterrà le azioni in corso e future per contrastare gli effetti devastanti della pandemia e riportare i paesi sulla strada giusta per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030, primo fra tutti l’eliminazione della fame e della povertà.

Il Direttore Generale della FAO, QU Dongyu, ha dato il via alla cerimonia inaugurale virtuale di alto livello insieme al Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte e al vice Primo Ministro neerlandese Carola Schouten, in rappresentanza di due paesi che hanno già espresso un impegno concreto in favore della Food Coalition, mettendo a disposizione risorse finanziarie.

La Food Coalition rappresenta un’opportunità per mostrare solidarietà e per rendere soluzioni innovative disponibili e accessibili a tutti, ha affermato Carola Schouten, sottolineando come il governo dei Paesi Bassi abbia riconosciuto il valore dell’iniziativa italiana decidendo di sostenerla fin dalla sua prima ideazione. “La conoscenza è una delle poche cose si moltiplica quando la si condivide” ha affermato.

La pandemia da COVID-19 ha reso la FAO l’organizzazione che guida gli forzi per sconfiggere la fame, così come era stata concepita di fare dopo la maledizione della guerra, ha ricordato Tawakkol Karman. “L’umanità oggi ha sufficiente capacità di mettere fine a questa crisi umanitaria” ha affermato.

L’interesse per la Food Coalition è notevole tra i membri del G-20, il che fa ben sperare in un potenziale ampliamento della base di aiuti e risorse in termini di esperienze e competenze, impegno politico e mobilitazione di fondi. Alle tavole rotonde previste nell’ambito dell’evento inaugurale sono intervenuti i ministri di Costa Rica, Israele, Italia e Nigeria, nonché gli ambasciatori di Cina e Stati Uniti d’America.

Come funziona

In aggiunta ai 690 milioni di affamati registrati nel 2019, quest’anno la pandemia COVID-19 potrebbe far migrare fino a 132 milioni di nuove persone in tutto il mondo nelle fila dei sottoalimentati, uno scenario che descrive in maniera efficace le difficoltà che la pandemia pone al raggiungimento dell’obiettivo dell’eradicazione della fame entro il 2030.

L’attuale crisi sanitaria, inoltre, avrà effetti cronici sulla sicurezza alimentare,  compromettendo la produzione alimentare, la salute degli agricoltori e il loro accesso ai mercati, nonché il lavoro e i mezzi di sussistenza delle popolazioni rurali, con un conseguente calo della domanda e dell’offerta di generi alimentari nelle zone sia rurali che urbane, che a sua volta pregiudicherà lo stato nutrizionale della popolazione.

Per scongiurare questo scenario, la Food Coalition promuove un’azione globale unificata in risposta alla pandemia COVID-19 e ai rischi che essa pone ai sistemi agroalimentari. Nel concreto, l’iniziativa offre un fondo fiduciario dedicato e un polo informatico in rete, che consentono ai partecipanti di accedere a un “paniere” di dati e informazioni specifiche per progetto, nonché alle risorse e alle tipologie di aiuti necessari per numerosi progetti sul campo.

La FAO ha elaborato Schede d’azione contenenti informazioni specifiche, che saranno continuamente aggiornate. Gli ambiti di intervento vanno dalle politiche integrate di tutela sociale in America latina al sostegno ai lavoratori migranti del settore agricolo in Asia centrale ed Europa orientale, dal rafforzamento delle capacità per contrastare la resistenza agli agenti antimicrobici in Africa fino all’accelerazione nell’uso di dati geospaziali da parte della nuova banca dati della FAO.

L’emergenza COVID-19 ci ha insegnato che è necessario rafforzare la resilienza dei sistemi agroalimentari, sia per essere pronti a ridurre al minimo i rischi sia per imparare a far fronte ai rischi emergenti,” ha spiegato l’Economista capo della FAO, Maximo Torero. “La Food Coalition è un valido aiuto in questo senso.” In luglio, la FAO ha avviato un Programma di risposta e ripresa dall’emergenza COVID-19 articolato in sette ambiti di intervento prioritari per aiutare i paesi a far fronte alle crisi immediate innescate dalla pandemia e per preparare la ripresa e una ricostruzione efficace dei settori agroalimentari.

La Food Coalition mobiliterà aiuti di alto livello in ambito politico, finanziario e tecnico, che permetteranno la realizzazione di azioni tempestive ed energiche in risposta alle esigenze e alle richieste dei singoli paesi individuate attraverso il Programma.

Food Coalition Fao. Bellanova: “Impatto della pandemia sui sistemi agroalimentari tema dell’agenda internazionale. Accesso al cibo di qualità per tutti nostra priorità

L’impatto della pandemia sui sistemi agroalimentari a livello planetario è ormai un punto fisso nell’agenda internazionale sarà un punto fermo della Presidenza del G20 che l’Italia assumerà tra poche settimane“.
Lo ha annunciato ieri la Ministra Teresa Bellanova intervenendo alla presentazione di Food Coalition, iniziativa proposta dal governo italiano e guidata dalla FAO, nata per prevenire e mitigare le criticità generate dal covid-19 sui sistemi alimentari e sulla sicurezza alimentare del pianeta. E tesa a sostenere gli sforzi dei Paesi per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in particolare “Fame zero” ed “Eradicazione della povertà”.

Lo considero un tema cogente e ineludibile“, ha affermato la Ministra. “Ne parleremo in sede Nazioni unite al Vertice per l’alimentazione in programma nel 2021. Ne abbiamo parlato pochi giorni fa alla Conferenza regionale della FAO per l’Europa e l’Asia centrale. Ne parliamo a livello Unione Europea per discutere dell’attuazione della Strategia Dal campo alla tavola“.

L’urgenza“, ha proseguito Bellanova, “è proprio come rispondere all’allarme della Fao, per cui tra 83 e 132 milioni di persone potrebbero scivolare quest’anno nell’insicurezza alimentare, aggiungendosi ai 690 milioni che già versano in tale situazione ed allontanandoci dal raggiungimento degli obiettivi del millennio in materia di riduzione di fame e povertà, che insieme abbiamo sottoscritto. A questa urgente sollecitazione rispondiamo anche mettendo a disposizione il nostro modello. L’Italia”, ha evidenziato, “da sempre punta sulla qualità dei suoi prodotti e sul Made in Italy. Promuove un modello di dieta sana e completa e punta a valorizzare le eccellenze agroalimentari legate ai territori. Ma è bene ricordare che il nostro sistema agroalimentare vive del commercio con altri Paesi, dello scambio di esperienze e tecnologie, della manodopera di lavoratori stranieri. Da questo nasce proprio l’idea della Food coalition, che unisce l’obiettivo dell’accesso al cibo di qualità per tutti, con sistema di alleanze, complementarità e aiuto reciproco. E intende creare una rete di solidarietà in favore delle persone più vulnerabili, che poggi su progetti di cooperazione. Oggi più che mai è importante accorciare le filiere, sapere cosa consumiamo, sostenere i piccoli produttori e le aziende famigliari, trovare soluzioni specifiche per quei problemi locali che rischiano di accrescere i problemi legati alla mancanza di cibo. Ma per farlo dobbiamo tutti saper mobilitare esperienze e conoscenze“.

La paura del contagio e dell’epidemia“, ha infatti indicato la Ministra, “ha provocato reazioni di chiusura sui mercati internazionali. Chiusura delle frontiere a prodotti, mezzi di trasporto e persone visti come potenziali veicoli di contagio. Ma anche tentazione di chiusura ai prodotti altrui nel nome di politiche dal sapore nazionalista. E invece è attraverso la fitta rete di rapporti internazionali che abbiamo saputo costruire negli anni che dovremo oggi essere in grado di resistere alla crisi e affrontare la paura“.

Per concludere: “Come tutte le imprese che funzionano anche la Food Coalition ha bisogno di contare sulle leve del capitale umano e di quello finanziario. Per questo sono molto lieta che in occasione di questa giornata di presentazione si annuncino alcuni dei principali sviluppi operativi, come le iniziative di scambio di esperti ed il meccanismo operativo di finanziamento. In questa ora buia della terra nessuno si salva da solo, ha detto Papa Francesco. Ed è proprio soltanto attraverso un’azione globale congiunta e coordinata che potremo garantire e supportare la centralità dell’alimentazione ed i sistemi alimentari sostenibili“.​

Food Coalition Fao. Bellanova: “Agroalimentare settore strategico per affrontare la pandemia e ridurre fame e povertà. Equilibrio tra locale e globale la chiave per una strategia verso sistemi alimentari più sostenibili, inclusivi, resilienti

Equilibrio tra locale e globale. E’ questo, nella nostra visione, la chiave per una strategia che affronti con successo le sfide epocali della pandemia favorendo la trasformazione dei nostri sistemi agroalimentari per un modello sempre più resiliente, sostenibile e inclusivo. Oggi più che mai è importante accorciare le filiere, sapere cosa consumiamo, sostenere i piccoli produttori e le aziende famigliari, trovare soluzioni specifiche per quei problemi locali che rischiano di accrescere i problemi legati alla mancanza di cibo. Perché accada dobbiamo tutti saper mettere a fattor comune mezzi e idee, mobilitare esperienze e conoscenze“.
Così la Ministra Teresa Bellanova intervenendo stamane alla Presentazione di Food Coalition, iniziativa proposta dal governo italiano e guidata dalla FAO, nata per prevenire e mitigare le criticità generate dal covid-19 sui sistemi alimentari e sulla sicurezza alimentare del pianeta. E tesa a sostenere gli sforzi dei Paesi per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in particolare “Fame zero” ed “Eradicazione della povertà“.

La pandemia che siamo costretti ad affrontare“, ha proseguito Bellanova, “ha reso a tutti molto chiaro da subito l’importanza strategica del settore agroalimentare. Per paura del virus le persone hanno fatto le file nei supermercati ma la filiera è sempre stata in grado di garantire risorse adeguate e questa è una delle lezioni più importanti che possiamo ricavare da questa drammatica esperienza: la centralità e la strategicità della filiera agroalimentare anche per salvaguardare la coesione sociale delle comunità“.

 

Fonte: FAO; Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali