Oggetto: La politica agricola comune (PAC) e i piani della Commissione europea per assistere i piccoli produttori del settore lattiero-caseario (settore del formaggio).

Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione
Articolo 138 del Regolamento
Pernando Barrena Arza (GUE/NGL)
3 giugno 2020

Gli obiettivi della PAC: garantire un reddito equo agli agricoltori, bilanciare il potere nella filiera alimentare, preservare paesaggi e biodiversità, mantenere vivaci le aree rurali e sostenere il rinnovamento generazionale.

La maggior parte delle politiche della Commissione sono rivolte ai grandi produttori e non tengono conto dei piccoli produttori, che a loro volta sono emarginati. I piccoli produttori sono fondamentali per conseguire la sovranità alimentare in un determinato territorio. Inoltre, aiutano a mantenere vive molte aree rurali e creano un patrimonio naturale e culturale inestimabile. Questo è effettivamente il caso di molti produttori di formaggi artigianali nelle Asturie, nei Paesi Baschi ed in altre regioni europee.

I piccoli produttori si sentono abbandonati dalle autorità nazionali e dell’UE; e si sentono influenzati negativamente dalle politiche agricole europee, che mirano principalmente ad aumentare la competitività dei grandi produttori. Fanno anche parte di un settore per il quale l’attuale crisi è stata di poco aiuto.

Alla luce di quanto detto sopra, e dei vantaggi che i piccoli produttori nel settore lattiero-caseario offrono in tutta l’UE:

1. Ha la Commissione piani specifici per migliorare la situazione dei piccoli produttori (linee di finanziamento specifiche per garantire la liquidità delle piccole industrie, campagne di massa per promuovere il consumo dei prodotti lattiero-caseari locali ed artigianali …)?

2. Intende la Commissione rivedere le proprie linee d’azione nell’ambito della PAC rispetto a questo gruppo di produttori?

Risposta data dal Sig. Wojciechowski in nome della Commissione europea

Nel secondo pilastro della politica agricola comune (PAC), esistono alcune misure di sviluppo rurale che possono sostenere i piccoli produttori, ad esempio attraverso investimenti e cooperative (per la creazione e lo sviluppo di filiere corte e mercati locali). Gli strumenti finanziari possono essere utilizzati per offrire assistenza finanziaria ai beneficiari e, in risposta alla crisi, l’ambito del sostegno alle piccole e medie imprese rurali è stato esteso per includere prestiti o garanzie destinati a coprire i costi operativi fino a 200.000 euro. È stata inoltre adottata una nuova misura che prevede pagamenti una tantum per gli agricoltori e le piccole e medie imprese (PMI) che trasformano i prodotti agricoli, e che potrebbe contribuire ad aumentare il flusso di cassa per coloro che sono particolarmente colpiti dalla crisi.

La strategia Farm to Fork mette in evidenza il fatto che la Commissione garantirà soluzioni su misura per aiutare le PMI che trasformano alimenti ed i piccoli agricoltori a sviluppare nuove competenze e modelli di business, e li sosterrà anche nell’accesso ai mercati. Ciò è in linea con gli obiettivi specifici della proposta della riforma PAC, per un reddito agricolo sostenibile e migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera agroalimentare. Gli Stati membri sono invitati a sviluppare piani strategici della PAC per raggiungere questi obiettivi, applicando interventi adeguati alle loro circostanze specifiche. Una priorità della proposta della riforma PAC è migliorare l’equità, in particolare dei pagamenti diretti. Il sostegno ridistributivo al reddito (obbligatorio per gli Stati membri) rafforza l’importo unitario per le aziende agricole di piccole e medie dimensioni. Infine, la riduzione dei pagamenti ed il massimale (obbligatorio per gli Stati membri) riduce progressivamente, e in ultima analisi limita, l’importo dei pagamenti diretti per beneficiario. Questa priorità si traduce nell’indicatore di risultato proposto “R.6 Ridistribuzione alle piccole aziende”.

Fonte: Parlamento europeo