ATTO SENATO
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/03943
Dati di presentazione dell’atto
Legislatura: 17Seduta di annuncio: 871 del 02/08/2017
Firmatari
Primo firmatario: BISINELLA PATRIZIA
Gruppo: FARE!
Data firma: 02/08/2017
Elenco dei co-firmatari dell’atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BELLOT RAFFAELA FARE! 02/08/2017 MUNERATO EMANUELA FARE! 02/08/2017 MASTRANGELI MARINO GERMANO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 02/08/2017 ZIZZA VITTORIO GRANDI AUTONOMIE E LIBERTA’ (DIREZIONE ITALIA, IDEA, GRANDE SUD, MODERATI, M.P.L. – MOVIMENTO POLITICO LIBERTAS, RISCOSSA ITALIA, EURO-EXIT) 02/08/2017
Destinatari
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 02/08/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-03943
presentata da
il gruppo FARE! con Tosi ha ripetutamente denunciato i rischi che potrebbero derivare dalla frettolosa ratifica del CETA; un accordo che, di fatto, rompe l’equilibrio che finora c’è stato tra i coltivatori e le imprese agricole europee e le imprese nordamericane;
in apparenza, con l’eliminazione dei dazi si crea un uniforme piano di scambio “level playing field“, una comune piattaforma di competizione transatlantica; in sostanza ed in realtà vengono invece spiazzati i coltivatori e le produzioni agricole europee;
la competizione si svilupperà tra soggetti diversi per dimensione e capacità di penetrazione nei mercati; i nordamericani giganteschi e liberi da troppe regole, gli europei più piccoli e con norme articolate e stringenti da rispettare;
secondo il dossier della Coldiretti, ben 250 denominazioni di origine (Dop/Igp) italiane riconosciute dall’Unione europea su 291, non godranno di alcuna tutela sul territorio canadese;
fin dall’approvazione dell’accordo da parte del Parlamento dell’Unione europea, perplessità e preoccupazioni sono state espresse anche dalle associazioni rappresentative del settore agroalimentare dei territori delle province di Verona e Treviso. Si tratta di aziende, spesso di dimensioni ridotte e a conduzione familiare, che negli anni hanno saputo esaltare il rapporto territorio-prodotti di eccellenza, configurandosi come risorsa e ricchezza dell’economia italiana;
dei prodotti veronesi Igp, ad esempio, non saranno tutelati il formaggio Monte Veronese e il radicchio di Verona; saranno praticamente imitabili, tra gli altri, il radicchio variegato di Castelfranco, gli asparagi di Badoere e Cimadolmo, i marroni di Combai, la Casatella trevigiana, il Montasio e il Piave;
ad avviso degli interroganti, il rischio, non scritto ma palese, derivante dalla ratifica dell’accordo è ben più elevato dei benefici ipotizzati;
l’Italia, che è leader in Europa nella qualità alimentare, non può ad avviso degli interroganti accettare passivamente la banalizzazione del proprio patrimonio agroalimentare e dovrebbe invece farsi promotrice in Europa di una politica commerciale contro l’omologazione, più attenta alla particolarità delle produzioni, fermando una escalation, che mette a rischio la tutela della salute, la protezione dell’ambiente e la libertà di scelta dei consumatori,
si chiede di sapere quali ulteriori azioni i Ministri in indirizzo intendano intraprendere a tutela della produzione agroalimentare in generale e di quella dei territori delle province di Verona e Treviso in particolare, al fine di salvaguardare l’eccellenza e la qualità delle produzioni, la leale concorrenza, e scongiurare pesanti ricadute sull’economia di quei territori.
(3-03943)
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):denominazione di origine
prodotto agricolo
ratifica di accordo
Fonte: Parlamento Italiano