Il temperamento può essere definito come il grado di paura o di reattività dell’animale nei confronti dell’uomo o di ambienti sconosciuti. Alcuni Autori riportano tassi di accrescimento, qualità delle carni, peso della carcassa e produzione lattea inferiori nei soggetti più irrequieti rispetto agli animali docili. Le differenze di temperamento possono essere evidenziate durante eventi stressanti: in caso di patologia o di insulto immunologico, per esempio, i soggetti più irrequieti difficilmente mostrano segni di malattia, al contrario degli animali più docili. La distinzione in categorie di temperamento può essere effettuata principalmente in due modi: la velocità di fuga (flight speed) e attraverso una valutazione all’interno del box (pen score). La velocità di fuga è una misurazione oggettiva del tempo che l’animale impiega per attraversare una distanza predefinita tra il punto di rilascio ed uno di arrivo. Il bovino con la velocità minore sarà considerato più docile. La valutazione all’interno del box è un sistema soggettivo in cui piccoli gruppi di animali (n = 3 a 5) sono valutati assieme con un punteggio da 1 (docile) a 5 (irrequieto) in base alla reazione nei confronti di un osservatore. Tale punteggio e la valutazione della velocità di fuga possono essere sommati e la media risultante può essere utilizzata per determinare un punteggio del temperamento che comprenda misurazioni sia oggettive sia soggettive.
Un certo grado di ereditabilità del temperamento è stato confermato, ma vanno anche considerate influenze epigenetiche come l’età della madre, l’età allo svezzamento, fattori ambientali, la razza, il sesso, le modalità di interazione tra uomo ed animali ecc. E’ comunque noto che il carattere dell’animale può influenzare la risposta immunitaria, il metabolismo, la ripartizione dei nutrienti ed infine la fisiologia riproduttiva. Lo scopo di questa review è di chiarire alcune delle interazioni tra temperamento ed immunità, metabolismo, performance produttiva e fertilità nella specie bovina.
Immunità
Si suppone che gli effetti del temperamento sulla risposta immunitaria siano mediati dagli ormoni dello stress. Nei topi più irrequieti, in seguito ad attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrenali è stata osservata una sovra-espressione di feniletanolamina-n-metil transferasi, responsabile della conversione di norepinefrina in epinefrina e quindi di maggiore aggressività. Sempre nella specie murina, i soggetti più aggressivi mostrano maggiori livelli di corticosterone e minori concentrazioni di fattore di necrosi tumorale α (TNF-α), una citochina pro-infiammatoria. Cosi come nei topi, nei bovini meno docili è stata riscontrata una concentrazione basale di cortisolo maggiore rispetto agli animali più tranquilli, e sebbene i livelli di interferone non abbiano subito alterazioni in seguito a stress, si ipotizza che questo possa influenzare negativamente la reattività del sistema immunitario, compresa la risposta alle vaccinazioni.
Le osservazioni finora riportate sono riferite a stress acuti; le conoscenze circa le interazioni tra temperamento e stress cronici non sono chiare. Nei topi è stata osservata resistenza ai glucocorticoidi in corso di stress cronico; tale fenomeno sembra migliorare la clearance batterica e la velocità di guarigione da ferite superficiali. La relazione tra temperamento e alterazioni del quadro ormonale in corso di stress cronico nel bovino non è stata ancora approfondita e l’impatto sulla salute e sull’immunità non è noto.
Metabolismo e performance
I bovini più irrequieti dimostrano una peggiore efficienza metabolica rispetto ai corrispettivi più docili, poiché richiedono una quota maggiore di energia di mantenimento ed accrescimento. Oltre al minore incremento ponderale medio giornaliero nelle razze da carne, in quelle da latte è stata riscontrata produzione lattea inferiore per le bovine più irrequiete. Anche la qualità della carne può essere influenzata dal carattere dell’animale: l’irrequietezza è associata a carcasse più magre, di peso inferiore e meno tenere o che tendono a pH maggiori con compromissione delle proprietà organolettiche. Il meccanismo responsabile di tali alterazioni non è ben chiaro ma si sospetta il ruolo dei glucocorticoidi. Il cortisolo, tra questi, può influenzare la ripartizione del glicogeno muscolare e del glucosio circolante. Alcuni studi hanno evidenziato come nei bovini meno docili si osservi un maggior rilascio di cortisolo ed insulina in seguito a test da carico di glucosio, a suggerire un certo grado di resistenza rispetto ai controlli. Anche i livelli di NEFA risultano maggiori e per un tempo più lungo, in seguito ad eventi stressanti, negli animali irrequieti rispetto ai controlli. Queste osservazioni suggeriscono come il carattere dell’animale potrebbe avere ripercussioni sulla regolazione del metabolismo energetico e sulla ripartizione dei nutrienti all’interno dell’organismo, influenzando cosi la performance produttiva.
Riproduzione
Si suppone che il carattere della madre possa influenzarne la fertilità nonché la performance della prole attraverso meccanismi di regolazione epigenetica o tramite tratti ereditabili direttamente. Alcuni studi riferiscono di tassi di concepimento non soddisfacenti nelle bovine meno docili. Il cortisolo e gli altri ormoni responsabili della risposta allo stress possono influire sulla regolazione dell’ovulazione e del concepimento, interferendo con il rilascio delle gonadotropine ipofisarie. Alcuni Autori riportano minori concentrazioni di cortisolo e maggiori livelli di ormone luteinizzante nelle manze più docili, con anticipazione della pubertà e della prima ovulazione. E’ noto inoltre che madri dal carattere più irrequieto tendono a partorire vitelli di peso inferiore ed a produrre quantità minori di latte rispetto agli animali più docili. L’abitudine all’interazione con il personale di stalla può ridurre lo stress e la risposta ormonale, mitigando in questo modo alcuni degli effetti negativi dello stress sulla performance riproduttiva.
Conclusioni
Il temperamento può avere effetti notevoli sulla fisiologia dei bovini, influenzando la risposta immunitaria, il metabolismo energetico e la fertilità. Tutto ciò può condizionare l’accrescimento, la qualità delle carni, la salute ed infine la sostenibilità dell’allevamento. Una risposta cronica allo stress, invece potrebbe essere favorevole nell’incrementare la reattività del sistema immunitario, rendendo più efficiente la clearance batterica e la guarigione di alcuni tipi di lesione. Le ricerche future dovrebbero concentrarsi sull’approfondire i meccanismi che regolano le interazioni tra temperamento e metabolismo dell’animale, nonché sui metodi di gestione e di interazione uomo-animale che possano mitigare lo stress e ridurre l’impatto di quest’ultimo sulla performance e sul benessere dei bovini.
Bovine temperament impacts immunity, metabolism and reproduction: a review
Carroll J. A. et al.
Proceedings of the Society for Theriogenology, Annual Conference 2015