La biodiversità è essenziale per l’agricoltura e il benessere umano, ma sta diminuendo a un ritmo senza precedenti. A seconda del contesto e dell’uso del suolo che è stato fatto nel tempo, gli animali da allevamento possono rappresentare una grave minaccia per la biodiversità o essere necessari per mantenere gli ecosistemi.

Nonostante la forte relazione tra allevamento, biodiversità e servizi ecosistemici (benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano), molte valutazioni e iniziative sulle prestazioni ambientali del settore zootecnico si sono concentrate fortemente sulle emissioni di GHG e sugli impatti ambientali negativi, mentre la valutazione della biodiversità è stata ampiamente ignorata. Includere la biodiversità nelle valutazioni ambientali è una sfida, principalmente a causa della sua complessità intrinseca, di problemi di scala e della notevole difficoltà duvuta alla riduzione della valutazione della biodiversità ad una singola misura o ad un obiettivo di conservazione.

Tuttavia, l’inclusione della biodiversità nella valutazione ambientale è un’area di lavoro emergente ma sempre più importante per affrontare e comunicare l’impatto dell’allevamento. È necessario garantire che il settore zootecnico e le sue relazioni con la biodiversità non siano lasciati indietro nei recenti sviluppi della valutazione della biodiversità.

Durante LEAP1 (2012-2015), è stato compiuto un primo passo per affrontare la sfida della valutazione della biodiversità nel settore zootecnico grazie alla formazione di un gruppo di consulenza tecnica (TAG) dedicato alla biodiversità e allo sviluppo dei “Principi per la valutazione dell’impatto dell’allevamento sulla biodiversità.

Durante LEAP2 (2016-2018), è stato formato un secondo TAG sulla biodiversità. Il documento tecnico “Biodiversità e settore zootecnico. Linee guida per la valutazione quantitativa si basa su questi lavori precedenti e li supera passando da principi qualitativi a linee guida per la valutazione quantitativa dell’impatto dell’allevamento sulla biodiversità.

La necessità di indicatori quantitativi

Per integrare la biodiversità con gli altri criteri ambientali, è necessario passare dai principi a valutazioni quantitative e operative della biodiversità. In assenza di approcci più olistici possono verificarsi scambi non riconosciuti tra le diverse dimensioni della sostenibilità agroambientale.

Le valutazioni quantitative della biodiversità potrebbero aiutare a integrare i criteri ambientali poiché la biodiversità è il punto di arrivo della catena di causa-effetto ambientale ed è influenzata, ad esempio, dai cambiamenti climatici, dall’inquinamento idrico, dai prelievi idrici e dall’utilizzo e inquinamento del suolo.

Le valutazioni quantitative sono necessarie per sostenere gli accordi internazionali che riconoscono l’importanza della conservazione della biodiversità, come gli Aichi Targets 2020 fissati dalla Convention on Biological Diversity (CBD) e gli UN Sustainable Development Goals 2030 numero 14 e 15 sulla protezione, il ripristino e la promozione dell’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri.

Inoltre, dopo la decisione di COP23 di includere l’agricoltura nel processo negoziale, esiste un potenziale di integrazione e sinergia tra biodiversità, mitigazione dei cambiamenti climatici e gestione dei nutrienti nella transizione verso una produzione zootecnica sostenibile.

Informazioni sulle linee guida

A luglio 2019, la LEAP Partnership ha lanciato una revisione pubblica del documento “Biodiversità e settore zootecnico. Linee guida per la valutazione quantitativa”. L’obiettivo di questo documento è sviluppare linee guida per la valutazione quantitativa dell’impatto della produzione zootecnica sulla biodiversità, sulla base di indicatori e metodi esistenti.

Queste linee guida coprono l’intera gamma di collegamenti positivi e negativi tra allevamento e biodiversità, adottano un approccio basato sul ciclo di vita, includono molteplici impatti possibili e spazialmente dispersi lungo le catene di approvvigionamento del settore zootecnico e affrontano la biodiversità sia a livello di specie che di ecosistema.

La valutazione delle risorse genetiche degli animali da allevamento va oltre lo scopo di questo documento ma fornisce informazioni di base e fonti di dati su questo aspetto della biodiversità. Descrive inoltre i collegamenti tra bestiame, biodiversità e servizi ecosistemici e evidenzia sovrapposizioni tra quadri e metodi di valutazione.

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Specie di animali da allevamento e sistemi di produzione

Gli indicatori e i metodi descritti in queste linee guida sono rilevanti per una serie di obiettivi di valutazione, utenti, scale, regioni geografiche, specie animali e sistemi di produzione.

Il documento si concentra sulla biodiversità a livello di specie ed ecosistemi, includendo bovini, ovini, caprini, suini, pollame e bufali. Tuttavia, i metodi, la procedura e alcuni degli indicatori raccomandati possono essere rilevanti anche per altri tipi di animali, come insetti, acquacoltura, anatre, rettili e anfibi.

A chi sono dirette

Le linee guida sono pertinenti per una vasta gamma di parti interessate nelle filiere zootecniche, tra cui:

  • Allevatori che desiderano conoscere le prestazioni ambientali delle loro unità produttive o adottare pratiche rispettose della biodiversità;
  • Partner della catena di approvvigionamento come trasformatori di mangimi, organizzazioni di allevatori, trasformatori di prodotti di origine animale e rivenditori che cercano una migliore comprensione delle prestazioni ambientali dei loro processi di produzione;
  • I responsabili politici interessati a sviluppare la valutazione della biodiversità e le specifiche per le filiere zootecniche;
  • Organizzazioni ambientali o gestori del territorio che effettuano valutazioni della biodiversità a fini di conservazione.

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Fonte: FAO