La macchina della solidarietà si è presto attivata. Già dopo pochi giorni dai drammatici fatti occorsi in Abruzzo, le autostrade sono state invase da mezzi carichi di foraggio, cereali, mangime. Viaggiavano verso la nostra regione, ferita dagli eventi climatici che tutti ormai conoscono.
Quando si tratta di solidarietà, il nostro paese (l’Italia intendo!) non è secondo a nessuno: da sud a nord, tutti si sono spesi per offrire un aiuto concreto agli allevatori abruzzesi. In tantissimi hanno impiegato il proprio tempo ed il proprio carburante per trasportare tutto ciò che potevano, dal foraggio al gasolio; vogliosi di aiutare in ogni modo. Questo interessamento ci ha profondamente colpito ed ha concretizzato il pensiero di tutti: in circostanze di reale bisogno, la generosità non tarda mai a manifestarsi.
Fin qui una meravigliosa favola, intrisa di altruismo e umanità, ora la triste realtà. Quelle che noi chiamiamo “istituzioni” non si sono dimostrate all’altezza di coloro che governano.
La generosità e l’iniziativa personale sono state fortemente minate dal coordinamento inefficiente ed inefficace degli enti preposti. Ad esempio, l’area destinata alla distribuzione degli aiuti era molto lontana da tante delle zone più colpite e bisognose di aiuto (Arsita, Bisenti, Befaro, Atri). Inizialmente non c’era alcun controllo e gli “sciacalli”, che purtroppo sono sempre ovunque, si sono riforniti di foraggio e mangime pur non avendo subito alcun danno. Questo certo, non fa onore alla nostra terra. E’ disgustoso pensare che qualcuno approfitti di tali situazioni per sentirsi il” furbo” di turno, ma è ancora peggio capire che c’è qualcuno che glielo ha permesso.
A causa della discutibile organizzazione degli aiuti, aziende che erano troppo lontane dal punto di raccolta hanno rinunciato a rifornirsi, non avendo alcuna possibilità di trasportare il foraggio, mentre allevatori che avrebbero potuto spostarsi, hanno richiesto e ottenuto il “catering” a casa.
Ciononostante molte aziende hanno ricevuto comunque gli aiuti necessari, grazie ai numerosi volontari che, in viaggio da località molto distanti, hanno avuto l’intuizione ed il coraggio di trasportare fieno e mangime direttamente presso gli allevatori più bisognosi di assistenza. Questo atto di estrema solidarietà ha reso incolmabile il divario tra l’iniziativa personale e le istituzioni. E’ stato sorprendente il gran cuore di alcuni gruppi di persone che senza interesse alcuno, sono state capaci da sole di portare gli unici aiuti concreti nell’emergenza.
Ci si spinge sempre su terreni impervi quando, anche in tempi relativamente più tranquilli, si cerca di commentare avvenimenti come quelli capitati agli allevatori abruzzesi. Non è facile parlare di qualcosa che non si è capita fino in fondo.
Dopo la prima fatale confusione che ci ha visti tutti attoniti, ognuno ha dichiarato la propria disponibilità a cooperare, ma davvero pochi ne hanno dato dimostrazione.
Quanto detto non vuole essere una sterile e inutile critica, ma un realistico resoconto che ha il solo scopo di portare alla luce quanto sia terribile ciò che è accaduto, quanto sia forte il rammarico per ciò che sembrava oro e non lo era affatto e quanto ciò che è arrivato, inaspettato, si sia rivelato ancora più prezioso.
Autori: Beatrice Di palma e Marco Spagnolo