Granarolo ha presentato il nuovo Bilancio di Sostenibilità 2019, ormai giunto all’ottava edizione. Con l’occasione il Gruppo ha inoltre rinnovato completamente il suo sito istituzionale.
Meno acqua, meno antibiotici, meno emissioni, meno diserbanti, più diritti per chi lavora, più trasparenza sull’origine, meno plastica. Ma la sostenibilità deve comportare una remunerazione decorosa del lavoro dell’imprenditore agricolo. Sono questi i principi su cui Granarolo ha basato il suo percorso per rafforzare la sostenibilità del Gruppo. I progressi fatti sono stati rendicontati anche quest’anno in un documento, il “Bilancio di Sostenibilità 2019“, che si confronta con promesse fatte, risultati raggiunti e nuove sfide, guardando agli indicatori del GRI Standard.
Consapevole dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e dell’urgenza di decisioni importanti da parte delle aziende agro-alimentari e delle istituzioni attraverso interventi sistemici sulle filiere produttive, già dallo scorso anno Granarolo aveva annunciato la sua volontà di impostare le sue scelte su tre obiettivi, ovvero più benessere animale alla stalla, riduzione della plastica e un piano anti-spreco, ispirati ai principi di uno degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile identificati dalle Nazioni Unite (Sustainable Development Goals – SDGs), l’SDG 12 – Consumo e Produzione Responsabili.
Anche il nuovo sito corporate del Gruppo (www.gruppogranarolo.it), completamente rinnovato in occasione della pubblicazione del Bilancio, mette in risalto questi aspetti di sostenibilità.
“Non accadeva dal dopoguerra ma, nel frangente del lockdown, gli agricoltori sono stati definiti “categoria fondamentale”, ha scritto Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo, in una lettera in apertura al Bilancio. “Troppe volte sfugge all’opinione pubblica che se non ci fosse chi coltiva e chi alleva non ci sarebbe il cibo, e di cibo ce n’è bisogno e ce ne sarà ancora di più se la popolazione del mondo è destinata a crescere fino a superare i nove miliardi e settecentomila persone entro il 2050.“
“Il mondo ha capito che così non andremo avanti e che o l’umanità corre ai ripari o finirà per ammalare irreversibilmente il pianeta“, ha proseguito Calzolari. “Ora sappiamo che le attività umane che potremo consentire sono le sole attività la cui sostenibilità è dimostrabile. La Comunità Europea del Commissario Ursula Von der Leyen sta implementando le nuove strategie di crescita sostenibile attraverso il Green Deal europeo. Si tratta di una serie di misure per rendere meno dannosi per l’ambiente la produzione ed il consumo di materie prime e di energia e rendere più sostenibile lo stile di vita dei cittadini europei. Si tratta di un piano ambizioso, che varrà per i prossimi 30 anni e che prevede nuovi investimenti e nuove leggi che attiveranno piani strategici ed azioni concrete. Granarolo ha da tempo messo tra le proprie priorità questi temi, lo abbiamo annunciato in modo importante lo scorso anno, rendicontando in modo puntuale i risultati già perseguiti e gli obiettivi in divenire. Dovremo dimostrare tutti di essere capaci di produrre di più, nel rispetto della natura e degli animali che alleviamo, di produrre impattando meno possibile, sprecando di meno, utilizzando meno chimica e meno farmaci, riducendo le nostre emissioni, garantendo nel contempo la nostra ineguagliabile sicurezza alimentare e la preziosa qualità dei nostri prodotti, del nostro latte, dei nostri formaggi e di quel tesoro che è il cibo italiano. Portiamoci a casa dalle nostre aziende migliori, dalle università e dai centri di ricerca tutto il sapere che serve e mettiamoci in moto, incoraggiamo la politica a rappresentarci al meglio.“
Il Bilancio di Sostenibilità 2019 di Granarolo è disponibile qui nella sua versione integrale e qui in una versione sintetica.