Si stanno spegnendo i riflettori sulle zone terremotate di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo dopo l’enorme visibilità mediatica datagli da televisioni e social media.

E’ ora di capire però la reale efficacia della macchina dei soccorsi dello Stato e delle tante, anzi tantissime, iniziative di solidarietà messe in atto dalle persone. Partiamo con questa inchiesta verificando la situazione degli allevatori delle aree colpite dal terremoto del Lazio. Man mano che raccoglieremo le informazioni ci occuperemo delle altre regioni. Dai dati certi di chi ha affiancato gli allevatori  nei primi soccorsi e li segue tuttora, apprendiamo che le stalle effettivamente danneggiate sono state 60 con un totale di circa 4000 capi. Un numero enorme considerando l’esiguo numero di allevamenti e animali allevati in questo difficile territorio di montagna.

L’Associazione Allevatori del Lazio si è fatta carico di coordinare i molti aiuti giunti dallo Stato e dai privati in una situazione difficile per le continue scosse e l’arrivo dell’inverno. L’ARA Lazio si è fatta carico del coordinamento della distribuzione di foraggi, mangimi e attrezzature tracciando le consegne per assegnare questi beni a chi ne ha veramente necessità evitando comportamenti scorretti spesso dettati solo dal panico e dalla paura. Molto è arrivato dal nord-Italia dalla sempre commovente catena di solidarietà che c’è tra gli allevatori.

L’ARA Emila ha donato carrelli di mungitura per il primo soccorso e un’associazione privata ha donato una sala di mungitura a quattro posti.  Per le 60 stalle inagibili sono necessari 27 moduli per bovine da latte, 56 moduli per allevamenti da carne, 32 moduli per ovi-caprini e 66 moduli per il ricovero dei foraggi. Al 13 Febbraio 2017 sono stati consegnati 21 moduli per ovi-caprini, 33 moduli per bovini da latte e da carne e 20 moduli per il ricovero dei foraggi. Moduli destinati dalla Regione Lazio.

Ruminantia ha seguito con attenzione le testimonianze sui social media degli allevatori che, anche da zone lontane, hanno affrontato viaggi estenuanti per soccorrere i loro colleghi del centro-Italia, in una gara di solidarietà che fa bello il nostro paese che si identifica in loro e nei tanti volontari della Protezione civile che tanto hanno fatto e stanno ancora facendo.

Grazie a nome della Redazione e dei nostri lettori.