Il 22 Maggio 2015, nell’Azienda agraria didattico-sperimentale Angelo Menozzi di Landriano, la Società Italiana di Buiatria e la Rete Nazionale d’Immunologia Veterinaria, hanno organizzato una Giornata Buiatrica dal titolo” Quali possibilità d’intervento sulla piena efficienza del sistema immunitario”. Ai relatori è stato chiesto di trasmettere agli invitati gli strumenti culturali necessari  a comprendere pienamente come funziona il sistema immunitario della vacca da latte e quali siano gli ambiti in cui lavorare per stimolarne una maggiore efficienza. Tutto questo coerentemente con la mission della SIBche consiste nel dare ai suoi iscritti la possibilità di approfondire le conoscenze di base e quindi di farsi “idee proprie”, fondamento dell’approccio professionale alle problematiche dell’allevamento dei bovidi. Il primo intervento di Bonnie Mallard, del “ Centre of Genetic Improvement of Livestock” dell’Università di Guelph ( Ontario), ha affrontato il tema della selezione genetica per la resistenza alle malattie. La Mallard ha dimostrato che selezionando soggetti con una migliore efficienza del sistema immunitario, sia umorale che cellulo-mediato, si è ridotta, nelle vacche figlie di questi tori, l’incidenza delle mastiti, delle metriti, della ritenzione di placenta, della chetosi, della dermatite e della paratubercolosi. Si è inoltre ottenuto un colostro di migliore qualità, una migliore risposta ai vaccini e una maggiore fertilità. Il secondo intervento è stato quello di Massimo Amadori del “Laboratory of Cellular Immunology” dell’IZSLER di Brescia, basato sull’interessante affermazione che “il destino della bovina viene deciso in asciutta”. Accanto ad approfondimenti importanti d’immunologia ha consigliato di concentrare in questo periodo sia le cure che gli approfondimenti diagnostici come la determinazione del lisozima e della IL-6 , due biomarkers importanti per l’identificazione del rischio di malattie dopo il parto. Amadori ha inoltre sottolineato l’importanza degli algoritmi di rischio sanitario sviluppati da Bertoni e Trevisi utilizzabili nella bovina in lattazione come il LAI ( Liver Activity Index), che è una combinazione di 3 diversi parametri di risposta di fase acuta negativa ( nAPP), l’LFI ( Liver Functionality Index) composto da due nAPP e la biliribina ed infine il PIRI ( Post-calving Infiammatory Response Index) composto da aptoglobina, colesterolo e paraoxonasi. Ha concluso la mattinata Fabiola Canavesi (Animal Breeding Consulting) passando in rassegna gli indici genetici utilizzati in Italia e nel mondo per migliorare direttamente e indirettamente l’immunità. Ha molto stimolato la sua affermazione che grazie alla genomica si possono, non solo scegliere i tori ma anche le vacche, da tempo eliminate dagli allevamenti principalmente per problemi riproduttivi e sanitari (mastiti e zoppie) e poco per scarsa produzione. La Canavesi si è molto soffermata sulla spiegazione degli indici di selezione dei paesi nord europei nei quali viene data una discreta enfasi ai così detti caratteri funzionali. Ci ha tuttavia ricordato che nel nostro indice di selezione PFT sono presenti caratteri come le cellule somatiche, la longevità e la fertilità e che questi sono altamente correlati con i più specifici e dettagliati caratteri canadesi di maggiore efficienza del sistema immunitario e dei nordici caratteri funzionali. Molto interessante l’intervento pomeridiano di Nicola Lacetera, dell’Università degli Studi della Tuscia, sui fattori genetici e ambientali di controllo dell’immunità nel periparto. Forte delle numerose ricerche da lui fatte sugli effetti delle alte temperature sul metabolismo della vacca da latte, si è anche soffermato sugli altri “stressori” che intervengono come fattori eziologici e/o di rischio delle malattie del periparto come la chetosi, le alte concentrazioni ematiche di NEFA e le aflatossine. Molto interessanti i lavori e le valutazioni sulle diverse risposte agli stressori nei singoli individui e nelle singole razze. Ha concluso la giornata Erminio Trevisi, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, che ha inizialmente riepilogato i principali punti critici presenti nelle ultime settimane di gravidanza e come essi possano interferire negativamente sul sistema immunitario, l’infiammazione, il bilancio energetico e proteico negativo e lo stress ossidativo. Trevisi poi si è lungamente soffermato a dare preziosi consigli pratici su come gestire l’asciutta e la lattazione sia dal punto di vista nutrizionale che manageriale. Di questa importante Giornata Buiatrica ha molto colpito, oltre alla grande qualità scientifica dei relatori, il continuo scambio di citazioni e sinergie tra i docenti italiani intervenuti, a testimonianza della presenza nel nostro paese di fertili filoni di ricerca sia di base che applicata, nonostante piaccia ai più pensare al “bicchiere mezzo vuoto” piuttosto che a quello “mezzo pieno”.