La produzione di mangimi composti nell’UE-28 è diminuita dello 0,9% nel 2019. Per il 2020, ci si aspetta un ulteriore calo a causa dell’impatto del COVID-19.
Sulla base dei dati forniti dai membri della FEFAC, Federazione europea dei produttori di mangimi composti che rappresenta 23 associazioni nazionali degli Stati membri dell’UE e nel Regno Unito (nonché Associazioni in Svizzera, Turchia, Serbia, Russia e Norvegia con status di osservatore/membro associato), la produzione industriale di mangimi composti per animali d’allevamento1 nell’UE-282 per il 2019 è stata di 163,3 milioni di tonnellate, con un calo dello 0,9% rispetto al 2018.
Gli animali da allevamento nell’UE-28 nel 2019 hanno consumato circa 834 milioni di tonnellate di alimenti, di cui circa il 20% è stato prodotto dai produttori di mangimi composti. Il fatturato dell’industria mangimistica europea è di 50 miliardi di euro.
Per quanto riguarda i mangimi per bovini, la produzione è diminuita del 2,2% rispetto al 2018, quando le condizioni di siccità hanno portato a cattivi raccolti di foraggi che sono stati compensati da una maggiore domanda di cereali da foraggio e mangimi composti. Le condizioni meteorologiche favorevoli nel 2019 hanno significato un ritorno ai normali modelli di domanda di mangimi. La diminuzione maggiore è stata registrata in Irlanda (18%) nel 2019.
Nel comparto avicolo, si stima che la produzione di mangimi per il 2019 sia aumentata solo dello 0,1%. L’aumento delle importazioni di carne di pollame, ma anche i miglioramenti in materia di efficienza alimentare spiegano il minore aumento della domanda in questo settore. La produzione di mangimi per avicoli nell’UE rimane comunque il segmento principale della produzione di mangimi composti industriali nell’UE, molto più avanti rispetto ai mangimi per suini.
La produzione di mangimi per suini è diminuita dello 0,5% nel 2019, principalmente a causa di focolai di ASF. I paesi più colpiti sono stati la Romania (che ha visto una riduzione del 20%) e la Bulgaria (-9%). Nei “Paesi senza ASF” la produzione di mangimi per suini è rimasta allo stesso livello o è leggermente cresciuta nel 2019.
(milioni di tonnellate) | 2018 | 2019 | % Var 2019/2018 |
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Mangimi per bovini | 47.7 | 46.8 | -2.0 |
Mangimi per suini | 51.5 | 51 | -0.5 |
Mangimi per avicoli | 55 | 55 | 0.1 |
Totale | 164.7 | 163 | -0.9 |
Prospettive di mercato per il 2020
La produzione di mangimi per suini nell’UE-27 dovrebbe diminuire quest’anno del 2,3% rispetto al 2019, in linea con la tendenza generale al ribasso osservata negli ultimi anni. Sebbene diversi paesi siano ancora colpiti dalle epidemie di ASF (PL, HU, RO, BU), altri paesi (ancora “senza ASF”) beneficiano delle continue opportunità di esportazione per i suini, principalmente verso i paesi asiatici che sono ancora in fase di recipero dall’ASF e che hanno ritardi nella ricostruzione le loro stesse mandrie di maiali.
Per quanto riguarda il comparto dei bovini, la produzione di mangimi è stata fortemente influenzata dalla chiusura del canale HORECA (hotel/ristoranti/catering) e dalla riduzione della domanda di carne (soprattutto vitello, manzo) e prodotti lattiero-caseari (formaggi). Gli allevatori hanno iniziato a ridurre la produzione di latte, diminuendo l’utilizzo di mangimi composti. Inoltre, normative ambientali più severe stanno creando ulteriori pressioni sulle mandrie. Sebbene l’Europa stia vivendo un’altra primavera secca con una conseguente riduzione della disponibilità di foraggi, si prevede che la produzione di mangimi per bovini nell’UE-27 diminuirà del 4,1%.
Di conseguenza, la produzione industriale di mangimi composti dovrebbe diminuire nel 2020 in un intervallo compreso tra -3% e -6%, sebbene i livelli di incertezza rimangano ancora elevati a causa di numerosi parametri imprevedibili, tra cui focolai di malattie e impatti sulla domanda di prodotti di origine animale legati al ritmo e alla portata delle misure nazionali di deconfinamento COVID-19.
1 – A partire dal 2016, FEFAC non include più la produzione di alimenti secchi per animali domestici nelle sue statistiche, considerato che gran parte della produzione era assente nelle statistiche nazionali.
2 – Grecia, Malta e Lussemburgo esclusi.
Fonte: FEFAC