L’UE deve intensificare le sue azioni per garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità a lungo termine dell’agricoltura, hanno detto giovedì i deputati al vicepresidente esecutivo della Commissione Frans Timmermans.
Gli agricoltori sono essenziali per fornire cibo a prezzi accessibili alle persone in tutta l’UE, la Commissione deve fare di più per aiutarli e garantire la loro sopravvivenza una volta terminata la pandemia, hanno ribadito molti deputati al sig. Timmermans, esortando inoltre la Commissione a includere l’agroalimentare nel piano di risanamento dell’UE, a rendere l’agricoltura dell’UE più resistente e a concentrarsi principalmente sulla garanzia della sicurezza alimentare per tutti, promuovendo nel contempo la sostenibilità ambientale.
Timmermans ha respinto l’esistenza di una contraddizione tra sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale: “Se vogliamo la sicurezza alimentare a lungo termine, se vogliamo prospettive a lungo termine per il nostro settore agricolo, dobbiamo agire sulla crisi climatica“. Ha anche insistito sul fatto che “la transizione verso la sostenibilità non è una minaccia per il settore agricolo ma un’enorme opportunità economica” e che è “inevitabile“.
Strategia Farm to Fork e bilancio a lungo termine dell’UE
Numerosi deputati hanno chiesto a Timmermans di rinviare ulteriormente le iniziative del Green Deal dell’UE, come la strategia Farm to Fork, per concedere più tempo a consultazioni adeguate, anche con gli agricoltori. Alcuni si sono anche chiesti in che modo la Commissione intenda garantire che ci siano abbastanza fondi nel futuro bilancio a lungo termine dell’UE per pagare gli agricoltori per migliorare ulteriormente le loro prestazioni ambientali.
“La Commissione non ha assolutamente intenzione di rinviare l’adozione della strategia Farm to Fork“, perché “riteniamo che sia urgente”, ha affermato Timmermans, confermando che l’esecutivo dell’UE vuole adottare la strategia il 20 maggio. “La dimensione del budget è qualcosa che è soggetto a discussioni in questo momento“, ha affermato.
I deputati hanno anche discusso di vari aspetti dell’attuale riforma della politica agricola dell’UE, compresa una più equa distribuzione dei pagamenti agli agricoltori e la necessità di sostenere l’innovazione in agricoltura.
I deputati discuteranno del futuro dell’agricoltura dell’UE, compresa la strategia Farm to Fork, anche la prossima settimana durante l’incontro della Commissione AGRI dell’11 maggio con la commissaria Stella Kyriakides.
L’adozione da parte della Commissione della strategia Farm to Fork e della nuova strategia sulla biodiversità per il 2030 era inizialmente prevista per la fine di marzo. A causa dell’epidemia di COVID-19, entrambe le strategie sono state posticipate più volte. (Fonte: Parlamento europeo)
Il punto di vista di De Castro: “L’agroalimentare sia al cuore del rilancio dell’Europa. La debolezza dei finanziamenti crea distorsioni della concorrenza tra i produttori.”
“Il settore agroalimentare deve essere al centro del rilancio economico dell’Europa. La crisi del coronavirus sta cambiando gli scenari di approvvigionamento del cibo e abbiamo assolutamente bisogno di rafforzare la produzione agricola europea. Il rischio ora è che la debolezza degli interventi della Ue frammenti il sostegno alle aziende agricole europee, come nel caso della Francia che, comprensibilmente, ha annunciato un piano nazionale di centinaia di milioni di euro a sostegno della sua viticoltura”. Così Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo si è rivolto al vicepresidente dell’Esecutivo Ue, Frans Timmermans, nel dibattito di ieri in ComAgri sul futuro della Pac ai tempi del Covid-19.
“Prima di tutto – dice l’europarlamentare PD – dobbiamo rafforzare il settore agroalimentare per venire in aiuto a comparti economicamente ormai in ginocchio, da quello lattiero-caseario al vino, dall’ortofrutta al florovivaismo, dalle carni bovine a quelle suine e ai prosciutti. A questo fine bisogna evitare il proliferare di interventi a livello nazionale, che finirebbero per creare distorsioni di concorrenza tra produttori europei, mettendo in pericolo il mercato unico”.
“Per garantire la sicurezza alimentare ai nostri cittadini – precisa ancora De Castro – dobbiamo assolutamente migliorare l’efficienza e la produttività delle nostre coltivazioni. Basti pensare che la Russia ha bloccato il proprio export di cereali, così come hanno fatto Paesi del sud-est asiatico per il riso. Senza contare i finanziamenti Usa per oltre 30 miliardi di euro al sostegno della loro produzione agricola”. Per l’eurodeputato “è quindi necessario che il Recovery Fund preveda misure specifiche a supporto dei settori più colpiti: dopo i soli 76 milioni messi sul campo dal commissario Wojciechowski – dice – l’agricoltura non può essere ancora una volta l’agnello sacrificale quando si deve decidere a quali settori dare priorità nell’aiuto”.
“Concordo con Timmermans – dice De Castro – sul fatto che il Green Deal e la strategia Farm to Fork (che il vicepresidente ha annunciato per il 20 maggio) debbano trasformarsi in opportunità per l’agroalimentare. Ad esempio, nessuno vuole utilizzare più fitofarmaci o più fertilizzanti, ma per questo abbiamo bisogno di più innovazione, a partire dalle tecnologie per l’evoluzione assistita (Tea) delle piante. In generale, ogni misura da mettere in campo per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale del settore dovrà basarsi in futuro su analisi scientifiche comprovate. Soprattutto in questo momento – conclude De Castro – non possiamo lasciarci trascinare da spinte ideologiche”. (Fonte: paolodecastro.it)