Lanciata nel 2016, la sperimentazione sull’etichettatura di origine per carne e latte nei prodotti trasformati in Francia è stata nuovamente estesa fino alla fine del 2021. Questo decreto rende obbligatoria l’etichettatura di origine per il latte e la carne utilizzati come ingredienti nei prodotti alimentari preconfezionati.

Il Coordinamento Rurale, che sostiene la tracciabilità completa di tutti gli ingredienti nei prodotti agroalimentari, ritiene che questo tipo di trasparenza sia indispensabile per i consumatori, per disporre di tutte le informazioni necessarie per scegliere un prodotto all’altezza delle loro aspettative. Pertanto, il Coordinamento Rurale (CR) ha sensibilizzato i consumatori durante le edizioni 2018 e 2019 della Fiera internazionale dell’agricoltura con il suo “shopping cart of non-traceability”.

Un processo che non va fino in fondo

Secondo quanto ripostato dal CR, l’attuale legislazione europea in materia di etichettatura di origine non è sufficientemente esaustiva ed è troppo permissiva perché riguarda solo determinati prodotti: frutta e verdura fresca, vino, latte e carne. Per quanto riguarda il latte, il decreto è applicabile solo se il peso totale dell’ingrediente è pari al 50% del prodotto finale. In altri termini, se la quantità di latte utilizzata come ingrediente corrisponde solo al 49% del peso totale del prodotto, il produttore non è tenuto ad indicare l’origine del latte utilizzato. Una soglia così elevata significa che una vasta gamma di prodotti non rientrano automaticamente nell’ambito di applicazione del presente decreto.

Secondo il Coordinamento Rurale, questa soglia è troppo alta e tutti i prodotti, senza alcuna eccezione, dovrebbero essere etichettati con l’origine degli ingredienti utilizzati, siano essi freschi o trasformati, senza alcuna soglia.

Necessità di avviare questo processo a livello europeo

L’etichettatura di origine obbligatoria per i prodotti alimentari consente di evitare pratiche commerciali sleali e frodi da parte di determinati produttori. Tale comportamento illegale a volte porta a scandali alimentari che minacciano la salute pubblica e distruggono la fiducia dei consumatori, che sono sempre più diffidenti nei confronti del cibo. Pertanto, secondo il CR è assolutamente essenziale che il nome del paese di origine sia menzionato sulle etichette e che siano vietate indicazioni come “UE”, “non UE” e “UE e non UE”.

Nonostante i suoi limiti, questo processo in Francia dimostra che è possibile attuare un tale sistema, contrariamente a quanto affermato dall’industria alimentare che si è sempre opposta a questa misura e continua a farlo. Per quanto riguarda la sperimentazione stessa, CR spera che venga attuata dall’Unione Europea per tutti i prodotti che includono prodotti alimentari agricoli (latte, carne e cereali, frutta, verdura ecc.).

Sophie Lenaerts, head of the milk section at Coordination Rurale (CR)

Fonte: EMB – European Milk Board