La revisione sistematica eseguita in questo lavoro riassume la letteratura al momento disponibile sull’effetto dei trattamenti collettivi (CT) per la prevenzione e la terapia delle lesioni da dermatite digitale (DD) nelle bovine da latte.
I risultati indicano un basso grado di eterogeneità tra i diversi studi per quanto riguarda prevenzione delle lesioni da DD attraverso dei trattamenti collettivi. Per la terapia, invece, l’eterogeneità tra i lavori disponibili è maggiore, al punto tale da segnalare inconsistenza degli studi fino ad ora pubblicati. Oltre ad eventuali bias di pubblicazione, il sospetto è che il ristretto numero di animali inclusi nei singoli studi abbia influenzato negativamente la possibilità di dimostrare un effetto significativo in seguito a meta-analisi. Altra possibile fonte di distorsione potrebbe derivare dai criteri di inclusione impiegati in questa meta-analisi. Sono stati esclusi, infatti, quei lavori che riportavano solamente la prevalenza della patologia e che invece avrebbero potuto fornire indicazioni di un eventuale effetto dei CT circa la prevenzione e la guarigione delle lesioni da DD. I lavori inclusi invece valutavano lo stato di esposizione e di malattia degli animali in un unico momento, per cui non era possibile stabilire se il CT precedesse o seguisse la comparsa delle lesioni. In questo modo, la relazione causa-effetto non era evidenziabile. Il fatto poi che studi diversi utilizzassero criteri differenti per stabilire se le lesioni guarissero o no (tempo di follow-up, scoring delle lesioni…), ha reso arduo il confronto. Al fine di armonizzare gli studi futuri e conferire maggiore attendibilità ai risultati, occorre standardizzare i criteri di classificazione e punteggio delle lesioni da DD. Indipendentemente dal sistema di punteggio, la presenza di lesioni croniche non ulcerative potrebbe essere considerata come uno stadio non attivo della patologia e di conseguenza un successo terapeutico; tuttavia, non è noto se tali manifestazioni siano davvero segno di avvenuta guarigione o se rappresentino un rischio per la riacutizzazione e la diffusione della malattia.
Una delle limitazioni incontrate nella designazione degli studi con gruppo di controllo è il possibile effetto del placebo impiegato in comparazione con i bagni podali: la semplice acqua, impiegata come prodotto di controllo, potrebbe aver influenzato l’igiene del piede riducendo la diffusione della patologia, risultando in un bias di interpretazione dei risultati.
In conclusione, i Medici Veterinari, gli Informatori Farmaceutici, gli Allevatori e l’Industria dovrebbero essere informati che allo stato attuale delle conoscenze non è possibile dimostrare l’efficacia dei CT nella prevenzione e nella terapia delle lesioni da DD.
Al fine di migliorare l’affidabilità delle informazioni contenute in letteratura, i protocolli sperimentali dovrebbero tenere in considerazione alcuni elementi chiave quali: la randomizzazione o procedure sovrapponibili; gruppi di controllo negativo, ossia non trattati (invece di gruppi di controllo con placebo); un sistema di valutazione oggettivo delle lesioni da DD; definizione standardizzata di guarigione; osservazioni multiple dei soggetti a distanza non superiore di un mese durante il periodo di follow-up, da parte di personale appositamente formato; periodo di follow-up di almeno 5 mesi; dimensioni della popolazione campione stabilite statisticamente in base alla potenza dell’esperimento; considerare fattori di confondimento, come ad esempio il trattamento individuale delle lesioni, in modo da tenerne conto nel calcolo statistico.
Effectiveness of collective tratments in the prevention and treatment of bovine digital dermatitis lesions: a systematic review.
Ariza JM et al.
Dairy Sci. 100:7401-7418