La resistenza agli antielmintici (RA) nei nematodi gastrointestinali (NGI) è stata riportata in tutto il mondo in diverse specie domestiche (Miller et al., 2012). In UK ed Irlanda la RA è molto diffusa negli ovini ed in aumento nei bovini (Kane et al., 20014; O’Shaughnessy et al., 2014). E’ quindi necessario implementare strategie di controllo dei NGI che permettano di conservare l’efficacia degli antielmintici in uso e di identificare i fattori di rischio per lo sviluppo di RA.

Papadopoulos et al. (2001) hanno osservato maggiore RA nelle isole greche, suggerendo che la siccità possa accelerare lo sviluppo delle resistenze, ma Rinaldi et al. (2014) hanno riscontrato alta efficacia degli antielmintici in greggi del Sud Italia, nonostante il clima mediterraneo. La differenza osservata è dovuta probabilmente all’utilizzo limitato dei trattamenti antiparassitari (in genere due volte l’anno) ed alla sospensione degli stessi nei periodi con scarse piogge, quando i fattori ambientali limitano la popolazione degli stadi a vita libera dei nematodi. Calvete et al. (2012) hanno associato in Spagna l’aumento della RA ai trattamenti invernali: essi sarebbero responsabili di aumento della pressione selettiva su una popolazione di elminti già ridotta a causa dei fattori climatici. Questi lavori possono essere utili nell’identificazione dei fattori di rischio per la RA ma i risultati sembrano essere limitati alla regione di studio. Una indagine pan-europea e la creazione di un modello di distribuzione della RA potrebbe essere chiarificante.

E’ stata condotta una revisione sistematica della letteratura peer-reviewed per stabilire la distribuzione dei principali NGI (Teladorsagia spp., Trichostrongilus spp., Haemonchus contortus, Ostertagia ostertagi, Cooperia oncophora) in caprini, ovini e bovini in Europa (Area Economica Europea e Svizzera).

La RA è stata osservata in tutti e 5 i generi menzionati ed in 16 nazioni europee; la resistenza multipla è segnalata in 10 di queste, ma non tutti gli studi testavano per principi attivi differenti. E’ quindi probabile che la resistenza multipla sia sottostimata. In Europa non viene riportata resistenza al principio attivo derquantel ma ciò potrebbe essere dovuto a bias di pubblicazione o alla mancanza di test effettuati per tale principio attivo, così che la resistenza a quest’ultimo non possa essere esclusa. La mancanza di risultati omogenei può anche essere dovuta a differenze nei metodi di rilevazione delle resistenze sia in campo che in laboratorio.

La prevalenza stimata della RA varia secondo la regione, i principi attivi utilizzati e gli ospiti. Alcuni lavori hanno individuato resistenza all’albendazolo nell’11% delle aziende in Norvegia (Domke et al., 2012°); in Slovacchia essa si attesta al 23%, 3.7% e 7.4% rispettivamente per ivermectina, benzimidazolo e levamisolo (Černˇanská et al., 2006). Chartier et al. (1998) hanno individuato una prevalenza dell’83% e 50% per la resistenza a benzimidazolo e levamisolo in Francia; nelle aziende che ospitavano caprini essa raggiungeva il 93%. Gli stessi Autori, in uno studio successivo osservavano resistenze multiple nell’11% delle aziende di capre da latte. La media pesata della resistenza al benzimidazolo negli ovini e nei caprini, basata sugli studi citati in precedenza, era stimata al 50.1%; escludendo i caprini dal calcolo, era del 32.1%. I dati non erano sufficienti per stimare la prevalenza della resistenza nei bovini e per altre classi di antielmintici.

Molti dei lavori non erano utilizzabili per la mancanza di campionamento random delle aziende testate. Altri, al fine di proteggere i dati sensibili aziendali, non permettevano di  tracciare una precisa localizzazione delle resistenze. I dati nel complesso consentivano comunque di individuare una diffusa RA in tutta Europa con potenziale alta prevalenza in determinate regioni. I Medici Veterinari dovrebbero incoraggiare l’utilizzo sostenibile degli antielmintici, anche nelle aziende dove non si sospetta la presenza di resistenze (Abbott et al., 2012; Rinaldi et al., 2014). E’ necessario mantenere attiva la sorveglianza per la RA in Europa e favorire l’invio di report che permettano una meta-analisi spaziale; ciò al fine di individuare i fattori di rischio per l’insorgenza di RA e facilitare l’adozione di strategie sostenibili per il controllo dei nematodi.

 

 

Widespread anthelmintic resistance in European farmed animals: a systematic review

  • Rose et al.

Veterinary Record, May 23, 2015

doi: 10.1136/vr.102982