Per quasi 18 mesi, INRAE e i suoi partner tedeschi del Leibniz Centre for Agricultural Landscape Research (ZALF) e German Federal Research Centre for Cultivated Plants (JKI) hanno avviato un dialogo tra ricercatori e parti interessate a livello europeo allo scopo di stabilire un strategia di ricerca. L’obiettivo è ambizioso, in quanto si tratta della definizione di una strategia transdisciplinare e in grado di coinvolgere più portatori d’interessi al fine di offrire soluzioni per il passaggio ad un’agricoltura senza pesticidi di origine chimica. Il 23 febbraio scorso, 24 istituti di ricerca Europei hanno firmato una dichiarazione d’intenti (“Verso un’agricoltura libera da pesticidi”) per condividere questa visione coraggiosa. Questo accordo fa eco al Green Deal europeo, annunciato dalla Commissione europea nel dicembre 2019 per incoraggiare l’adozione di misure ambiziose. Le misure annunciate coinvolgono molteplici settori (agricolo, alimentare ed ambientale) con l’obiettivo di sviluppare un’agricoltura sostenibile e produrre alimenti sani, mantenendo al contempo sistemi agroalimentari produttivi ed economici.

Attraverso la loro rete, le 24 organizzazioni firmatarie hanno già elaborato molteplici percorsi di ricerca comuni, come stabilire un uso migliore dei principi agro-ecologici per sviluppare sistemi di produzione resistenti alle malattie, sfruttare l’alto potenziale di selezione delle piante, sviluppare l’uso di nuove tecnologie e agro-attrezzature e comprensione, tra le altre cose, delle leve e degli ostacoli della transizione socioeconomica. La tabella di marcia che viene elaborata mette in discussione gli attuali metodi di ricerca integrando approcci sistemici e multidisciplinari. I nuovi metodi devono rafforzare i collegamenti tra la produzione di conoscenza e il processo di sperimentazione, sia in laboratorio che sul campo. L’obiettivo è un sistema scientifico aperto, in cui i ricercatori lavorino a stretto contatto con il mondo agricolo per attuare tempestivamente i cambiamenti, condividendo il loro lavoro e i suoi risultati in tutto il continente, compresi tutti i tipi di agricoltura, e integrando la varietà di climi e suoli per per testare le soluzioni alternative su larga scala.

Tra i 24 istituti firmatari, ci sono anche la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, il Cnr e l’Università di Bologna. Ecco qui di seguito l’elenco completo di tutti gli istituti firmatari.

1. Aarhus University, Danimarca
2. Agricultural Academy, Bulgaria
3. Agricultural University of Athens, Grecia
4. Agroscope, Svizzera
5. Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Italia
6. Centre de coopération internationale en recherche agronomique pour le développement (CIRAD), Francia
7. Consiglio Nazionale delle Ricerche, Italia
8. Hungarian Research Institute of Organic Agriculture, Ungheria
9. French National Research Institute for Agriculture, Food and Environment – INRAE, Francia
10. Institute of Agriculture and Food Biotechnology – IBPRS, Polonia
11. Julius Kühn-Institute – JKI, Germania
12. Latvia University of Life Sciences and Technologies, Lettonia
13. Leibniz Centre for Agricultural Landscape Research – ZALF, Germania
14. National Agriculture Research and Innovation Centre – NAIK, Ungheria
15. Natural Resources Institute Finland – Luke, Finlandia
16. Rzeszow University of Technology, Polonia
17. Scuola Superiore Sant’Anna – Pisa, Italia
18. Swedish University of Agricultural Sciences – SLU, Svezia
19. Szent István University, Ungheria
20. Teagasc – Agriculture and Food Development Authority, Irlanda
21. University of Agricultural Sciences and Veterinary Medicine – USAMV – Bucarest, Romania
22. University of Life Sciences in Lublin, Polonia
23. Vytautas Magnus University Agriculture Academy, Lituania
24. Zagreb University, Faculty of Agriculture, Croazia

 

Fonte: Scuola Superiore Sant’Anna – INRAE