Nella nuova Pac post 2020 strumenti più incisivi per la gestione del rischio idrogeologico
“La gestione del rischio è un aspetto di grande rilevanza, che la riforma in discussione non ha ben considerato. Si ripropongono le attuali misure di gestione, quando sappiamo già che occorrerebbe disporre distrumenti ben più incisivi e in grado di tutelare una platea di beneficiari nettamente più ampia dell’attuale, per affrontare le conseguenze di catastrofi naturali sempre più frequenti ed intense” – dichiara la Ministra Bellanova nel corso del Consiglio Europeo dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca in corso a Lussemburgo sui regolamenti della Nuova Pac.
“Esiste uno spazio per utilizzare con maggiore efficacia una ridottissima quota dei pagamenti diretti, per rendere più performante lo strumento dei fondi di mutualizzazione, da attivare nei casi di eventi catastrofali” – spiega la Ministra.
Il ruolo delle Regioni quali autorità di gestione per le misure dello sviluppo rurale
“L’Italia è pronta a fare la sua parte per un accordo ambizioso, che confermi gli obiettivi di una politica comune nel settore agricolo ma che sia anche in grado di proporre soluzioni adeguate, in materia di semplificazione, flessibilità e sussidiarietà, nell’interesse degli agricoltori, dei cittadini e delle amministrazioni” – ha dichiarato Teresa Bellanova.
“Molti progressi sono stati compiuti nella direzione di una maggiore semplificazione e flessibilità, in particolare per quanto riguarda l’attuazione e la gestione del Piano Strategico. Tuttavia, in questo ambito sarebbe necessario compiere uno sforzo aggiuntivo, in termini di sussidiarietà, in particolare per gli Stati membri che, come l’Italia, sono caratterizzati da un assetto costituzionale che nel settore agricolo prevede competenze specifiche per le Regioni” – ha spiegato la Ministra. Inoltre ha sostenuto: “Su questo punto chiediamo maggiori garanzie, in particolare sul ruolo delle Regioni come “Autorità di gestione” per le misure dello sviluppo rurale”.
Strategia Farm to Fork
La Strategia Farm to Fork, dossier estremamente importante e complesso che contribuirà allo sviluppo futuro del settore agroalimentare, non solo europeo; difficoltà per una posizione di sintesi su questioni particolarmente sensibili per gli Stati membri. Sono queste le premesse con cui si è aperto, significativamente, il contributo della Ministra Teresa Bellanova.
Le parole della Ministra: “Informazione nutrizionale trasparente e formazione elementi chiave per incoraggiare l’adozione di diete bilanciate. No ad una classificazione dei prodotti alimentari in buoni o cattivi. La completa trasparenza opportunita’ per tutti i cittadini e gli agricoltori europei. Dall’etichettaura di origine nessun rischio di distorsioni di mercato. Ho molto apprezzato gli sforzi tesi a considerare le situazioni oggettive di partenza di ogni Stato membro, le circostanze nazionali, i progressi già conseguiti, l’importanza di una valutazione oggettiva costi/benefici e gli effetti sulla competitività del settore agro-alimentare europeo“.
E ancora: “Sull’etichettatura nutrizionale ribadisco l’importanza di una informazione corretta e trasparente al consumatore e della sua formazione, elementi fondamentali da prendere in considerazioni per incoraggiare una dieta bilanciata. L’etichettatura fronte-pacco può avere una sua utilità ma non può essere presa a riferimento come “strumento” privilegiato o per classificare i prodotti alimentari in buoni o dannosi per la salute” – ha ribadito Bellanova.
“E’ importante che l’Europa si muova in questa direzione. La strada giusta è uno schema comune basato su evidenze scientifiche e non discriminatorie. Quanto all’etichettatura di origine delle materie prime, l’Italia si è sempre schierata a favore della completa trasparenza delle informazioni al consumatore e della correttezza nei confronti dei produttori, ritenendola una opportunità per tutti i cittadini e gli agricoltori europei. Il timore di una distorsione di mercato è smentito dai fatti: le produzioni che da decenni utilizzano l’etichettatura obbligatoria, quali le carni bovine, l’ortofrutta, l’olio di oliva, non hanno mai provocato distorsioni né discriminazioni tra produttori dei diversi Stati membri. Accolgo dunque con favore la proposta della Presidenza sul punto, evidenziando però che gli studi di impatto previsti non dovranno in nessun modo trasformarsi in pretesto per bloccare un nuovo schema di etichettatura di origine” – ha concluso la Ministra.
Bilaterale con il Ministro Agricoltura Polacco Grzergoz Puda.
Le convergenze tra Italia e Polonia per una adeguata dotazione di aiuti accoppiati e per la tutela delle piccole aziende agricole, le criticità da superare sull’architettura verde, la strategicità dell’etichettura di origine e la necessità di un approccio “maturo” sull’etichettatura nutrizionale fronte-pacco. Questi sono alcuni dei temi trattati nel corso del bilaterale svoltosi tra la Ministra Teresa Bellanova ed il suo omologo polacco Grzegorz Puda, a latere del Consiglio Agrifish.
Le parole della Ministra: “Il tema delle informazioni al consumatore, oggetto di attenzione della Commissione nella Strategia Dal campo alla tavola ci sta molto a cuore. Sulle etichettature di origine siamo soddisfatti del sostegno crescente al principio di obbligatorietà dell’indicazione di origine, che vorremmo per tutte le categorie di prodotti e naturalmente per le materie prime. Lo consideriamo un fattore importante per Paesi a grande tradizione agricola come i nostri, che consentirà di promuovere lo sviluppo di aree territoriali conosciute per i loro prodotti ma altrimenti depresse, e di contrastare i tentativi di contraffazione delle nostre produzioni di eccellenza”.
Bellanova: “Sostegno all’Italia per un nuovo schema armonizzato Ue di etichettatura nutrizionale fronte-pacco”.
Quanto alla necessità di un approccio maturo in fatto di etichettatura fronte-pacco, Bellanova ha sollecitato sostegno alla battaglia portata avanti dall’Italia, perché “i prodotti delle nostre tradizioni alimentari nazionali vengano esclusi da sistemi di etichettatura che pretendono di esprimere un giudizio sul valore nutrizionale attraverso l’uso semplicistico di colori, giudizi o punteggi sommari. Vogliamo che la Commissione si orienti verso uno schema volontario capace di informare in modo trasparente il consumatore, senza orientarne le scelte e senza causare pregiudizio a quei prodotti di eccellenza che sono il fiore all’occhiello dell’agroindustria europea” – ha richiesto la Ministra.
Da qui l’invito al Ministro Puda per una valutazione attenta degli argomenti esposti nel documento presentato all’Agrifish di settembre insieme a Repubblica Ceca, Romania, Ungheria, Grecia, Cipro e Lettonia, non a caso condivisi da tutte le associazioni agricole europee riunite nel COPA-COGECA.
Fonte: Mipaaf