Nella prima riunione fisica del Consiglio Agricoltura e Pesca dal gennaio 2020, i Ministri hanno discusso in dettaglio la strategia “Farm to Fork”, l’architettura verde del pacchetto di riforma della politica agricola comune (PAC) e la situazione del mercato nel contesto della crisi provocata dal COVID-19.

La presidenza tedesca ha presentato il suo programma di lavoro e le sue priorità nel settore dell’agricoltura e della pesca. La riforma della PAC, la strategia Farm to Fork, il benessere degli animali, l’etichettatura degli alimenti, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e le opportunità per la pesca per il 2021 domineranno l’agenda del Consiglio per il prossimo sei mesi.

Abbiamo delineato un programma ambizioso ma realizzabile. Le discussioni odierne hanno dimostrato che possiamo muoverci rapidamente per fornire la certezza e le garanzie necessarie ai nostri agricoltori per gli anni a venire e allo stesso tempo essere all’altezza delle nostre ambizioni ecologiche. Insieme possiamo aprire la strada a forti impegni politici in materia di sostenibilità, protezione del clima e sicurezza dell’approvvigionamento alimentare entro la fine dell’anno“, ha affermato Julia Klöckner Ministro federale dell’alimentazione e dell’agricoltura della Germania.

Farm to fork

Durante la sessione mattutina, i ministri hanno scambiato opinioni sulla strategia farm to fork, concentrandosi su come aumentare la sostenibilità nei sistemi alimentari. La Commissione europea ha ribadito l’importanza di includere gli obiettivi e i target della strategia nei futuri piani strategici nazionali della PAC attraverso specifiche raccomandazioni nazionali. In un ampio consenso, i ministri hanno chiesto trasparenza, flessibilità e rapidità nel processo di pubblicazione e di recepimento di queste raccomandazioni nei piani strategici nazionali di ciascuno Stato membro. In seguito alle domande di vari ministri, la Commissione europea ha chiarito che tali raccomandazioni non sono giuridicamente vincolanti.

Riforma della PAC

Il Consiglio ha discusso dell’architettura verde del pacchetto di riforma della PAC e in particolare della possibilità di disporre di un bilancio minimo per gli eco-schemi (ring-fencing). Gli eco-schemi sono un nuovo elemento suggerito della proposta per la nuova PAC volto ad incentivare gli agricoltori ad adottare pratiche rispettose del clima e dell’ambiente attraverso pagamenti diretti. I ministri hanno ribadito le loro opinioni sul carattere volontario o obbligatorio degli eco-schemi e hanno spiegato che la flessibilità finanziaria è fondamentale per garantire che gli agricoltori non perdano fondi inutilizzati (in particolare se si introducesse il ring-fencing). Il Consiglio ha inoltre discusso della possibilità di stabilire una percentuale minima uniforme in tutta l’UE di seminativi dedicati a caratteristiche non produttive, colture di cattura o colture che fissano l’azoto: alcuni ministri hanno chiesto maggiore flessibilità, mentre altri hanno concordato con l’approccio della percentuale minima.

Situazione del mercato

I ministri hanno inoltre proceduto a uno scambio di opinioni sulla situazione del mercato e sulle sfide nel contesto della pandemia di COVID-19. Il Consiglio e la Commissione europea hanno convenuto che, nonostante la crisi senza precedenti, il settore agricolo ha mostrato una notevole resilienza nel garantire le forniture alimentari europee grazie alla PAC.

Fonte: Consiglio europeo, Consiglio dell’Unione europea

Il commento della Ministra Bellanova sui punti all’ordine del giorno

L’italia condivide lo spirito e gli obiettivi della strategia “Farm to Fork”  nel ridurre l’impronta ambientale e climatica del sistema alimentare, migliorare la qualità dei prodotti e garantire la sicurezza alimentare e la salute pubblica, ma ritiene che la maggiore sostenibilità dei processi produttivi debba tradursi in concrete opportunità per gli agricoltori, e questo può accadere solo prevedendo regole chiare ed armonizzate sull’etichettatura dell’origine dei prodotti agricoli.

Dobbiamo mettere il consumatore nelle condizioni di effettuare scelte consapevoli, sulla qualità dei prodotti alimentari che decide di acquistare, ma anche sull’affidabilità, dal punto di vista della sicurezza alimentare, dei Paesi in cui le materie prime sono prodotte“, ha sottolineato con forza la Ministra Teresa Bellanova intervenendo a Bruxelles al Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca ribadendo ancora una volta la posizione italiana sull’etichettatura d’origine, questione direttamente legata alla Strategia “Farm to fork”, al centro della discussione.  “Classificare un prodotto alimentare come “buono” o “cattivo” per la salute dei consumatori, sulla base di un indicatore sintetico come una lettera o un colore, è un modo profondamente sbagliato e fuorviante per rappresentare il reale valore di un alimento: si perde completamente il senso ed il valore della qualità degli alimenti, che invece devono contribuire ad una dieta equilibrata“, ha sottolineato la Ministra.

La banalizzazione del concetto con un messaggio a carattere esclusivamente prescrittivo non contribuisce certamente all’educazione alimentare e all’adozione di decisioni informate da parte dei consumatori: si rischia di fornire un falso senso di sicurezza verso prodotti classificati “con luce verde”, che induce a trascurare il controllo delle porzioni e l’equilibrio complessivo della dieta alimentare, con il rischio concreto di raggiungere il risultato diametralmente opposto e di peggiorare le abitudini alimentari dei nostri cittadini“, ha concluso la Ministra.

L’Italia sostiene una PAC forte, con un maggior livello di ambizione ambientale, che dovrà andare di pari passo con una serie di condizioni di particolare sensibilità. Mi riferisco, in particolare, all’attenzione alla sostenibilità economica e sociale, alle tematiche del lavoro e dell’occupazione, alla tenuta delle zone rurali e del tessuto sociale, nonché, su questo punto insisto, a garantire il massimo livello di sicurezza alimentare, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione“. Così la Ministra Teresa Bellanova intervenendo al dibattito sull’architettura verde della PAC. “Le recenti Strategie adottate dalla Commissione vanno quindi nella giusta direzione – ha concluso la Ministra – ma potranno essere realmente efficaci solo se la PAC sarà in grado di assicurare il giusto punto di equilibrio, tra componenti ambientali e politiche di sostegno efficaci, rivolte al miglioramento della competitività e della modernizzazione delle nostre aziende“.

L’Italia invita inoltre la Commissione a riflettere sull’opportunità di inserire nei Piani Strategici elementi aggiuntivi al momento non previsti nelle proposte di regolamento in discussione.

Siamo molto perplessi sul nuovo approccio della Commissione che prevede apposite raccomandazioni per gli Stati membri sul raggiungimento degli obiettivi della Strategia “Farm to Fork“, afferma Bellanova. “L’approccio che sta alla base del nuovo modello della PAC prevede, infatti, un percorso dal basso verso l’alto (bottom-up); si parte dall’analisi dei fabbisogni, dall’individuazione delle priorità di intervento, fino ad arrivare alla scelta delle misure necessarie per raggiungere gli obiettivi previsti“. “Anche se le raccomandazioni non dovessero essere vincolanti” – ha sottolineato la Ministra – “è chiaro che saranno prese a riferimento dalla Commissione nella fase di approvazione dei Piani Strategici, limitando in questo modo il grado di flessibilità e sussidiarietà per gli Stati membri“.

La Strategia “Farm to Fork” non contiene obiettivi a carattere esclusivamente ambientale, ma concentra la sua attenzione sul concetto di sostenibilità globale dei vari processi produttivi“, ha commentato Bellanova nella discussione sugli aspetti rilevanti per l’agricoltura presenti nella Strategia “Farm to fork”, durante la quale sono state analizzate le misure e le priorità per conseguire i molteplici obiettivi della strategia, sia dal punto di vista della tutela dell’ambiente e del clima, della promozione della salute pubblica e della sostenibilità.

Tra i diversi elementi meritevoli di maggiore attenzione nell’ambito della riforma della PAC, la Ministra si è soffermata su quello riguardante lotta agli sprechi ed alle eccedenze alimentari, problema molto importante, e messo ancora più in evidenza nel corso della crisi dovuta al Covid-19 . “E’ necessario fare di più a livello europeo” – ha sottolineato la Ministra – “L’esperienza maturata in Italia, in cui si attuano da anni politiche integrate di informazione e contrasto agli sprechi, evidenzia che per raggiungere risultati soddisfacenti occorre definire un quadro organico di regole e politiche incentivanti, e questo dovrebbe essere fatto a livello europeo“.

Un’altra questione di grande rilevanza riguarda la capacità di adattamento del settore agricolo ai cambiamenti climatici. “Per far fronte a eventi catastrofali estremi, sia di carattere climatico che fitosanitario, sempre più frequenti negli ultimi anni, occorre migliorare gli strumenti di intervento nella gestione del rischio”, ha ribadito Teresa Bellanova. “A tal proposito presenteremo alla Presidenza un apposito emendamento per dare la possibilità di destinare una limitata percentuale dei pagamenti diretti al sostegno di fondi di mutualizzazione, cui far ricorso in caso di calamità naturali ed eventi catastrofali“.

 

Fonte: Mipaaf