Confagricoltura, partecipando all’incontro con il Governo lo scorso 4 marzo, ha presentato una serie di proposte per fronteggiare l’emergenza economica che si sta generando in seguito alla diffusione del Coronavirus. Le proposte riguardano:

Azioni di carattere generale

  • rilancio degli investimenti pubblici e delle infrastrutture materiali e immateriali come quelle digitale utili ad essere il motore della crescita economica;
  • avviare un programma di semplificazioni su base triennale per liberare, attrarre e fidelizzare gli investimenti;
  • Garantire Incentivi all’occupazione, non solo giovanile, attraverso ad esempio una politica di sgravio sui contributi, proseguendo anche sugli obiettivi di riduzione del cuneo fiscale;
  • avviare un piano di azioni volte ad attrarre, stimolare e rilanciare gli investimenti privati italiani ed esteri, dando continuità e sistematicità all’impianto agevolativo esistente, attraverso un accurato potenziamento degli incentivi fiscali;
  • rilancio del sistema paese a livello culturale ed enogastronomico per attrarre nuovamente turisti nazionali ed esteri, facendo leva sul piano di promozione del made in Italy.

Azioni di carattere specifico per il settore agricolo

  • Proposte in materia economica (lotta alle pratiche sleali, piano di promozione straordinario del Made in Italy, anticipazione pagamenti politica agricola comune);
  • proposte in materia di lavoro e previdenza (misure per favorire il reperimento di manodopera, sgravi contributivi, ammortizzatori sociali, differimento scadenze);
  • proposte in materia di accesso al credito;
  • proposte in materia fiscale.

L’emergenza Coronavirus

L’estensione e la rapidità del contagio del Covid-19 e le conseguenti misure restrittive e di contenimento sanitario adottate dall’Italia e dagli altri paesi europei ed extra-europei stanno mettendo a rischio le prospettive e la tenuta economica a medio termine dell’intera area interessata e di riflesso l’intero territorio nazionale.

Già la crisi finanziaria del 2008 aveva fortemente colpito i diversi settori economici generando una diffusa remora della popolazione negli investimenti, determinando di fatto una importante crisi economica. A quel tempo i governi adottarono misure straordinarie di gestione della crisi con l’ausilio delle banche centrali e avviando processi di stimolo fiscale per tentare una ripartenza degli investimenti.

Ruolo decisivo ebbe anche la politica monetaria che, nel contesto attuale dovrebbe essere affiancata da un set più ampio e articolato di misure, strumenti e approcci di politica economica.

Per quanto riguarda nello specifico il settore agricolo, il COVID-19 si va ad aggiungere a Brexit, Dazi ed Embargo russo, senza aggiungere le fitopatie di nuova introduzione che hanno causato già ingenti danni al settore.

L’auspicio è che il Governo, in forza con le parti sociali, continuino l’impegno e il lavoro avviato potenziando in maniera puntuale e sistemica tutti quei settori economici, partendo dalla sanità fino al turismo passando dall’istruzione al commercio, che stanno accusando importanti ripercussioni dovute alla diffusione del Covid -19.

In primo luogo occorre lavorare per circoscrivere al massimo gli effetti di carattere sanitario, evitando però allarmismi infondati e percezioni errate anche sul piano della comunicazione.

Questa crisi può diventare l’occasione per rilanciare l’Italia e L’Europa in chiave moderna, attraverso l’avvio e lo sviluppo di politiche finalizzate alla digitalizzazione infrastrutturale, la sburocratizzazione e l’ammodernamento dei settori economici e delle amministrazioni, garantendo allo stesso tempo un benessere diffuso dei propri cittadini proteggendoli dalle minacce esterne e assicurando una pace duratura.

Per questo serve un importante e razionale piano di investimenti che punti a realizzare infrastrutture materiali, sociali e immateriali che siano a diretto vantaggio di tutta la società civile e il mondo produttivo, dall’agricoltura al terzo settore.

A testimonianza di quanto esposto e della necessità di intervenire urgentemente si ricorda quanto sta accadendo a livello di commercio dei prodotti agricoli e alimentari provenienti dal nostro paese. Risulterebbe che alcuni paesi, tra i quali anche quelli europei, abbiano intenzione, o già stanno avviando richieste di etichette virus-free per i prodotti italiani importati.

A tal fine Confagricoltura propone una serie di misure straordinarie da adottare, per le quali sono richieste risorse congrue e strumenti incisivi. Si tratta di azioni strategiche di diversa estrazione, di carattere generale e specifico per tutelare e salvaguardare il settore agricolo ma anche i settori da esso dipendenti come la ristorazione e la ristorazione collettiva, la grande distribuzione, i grossisti, il commercio estero ecc., dagli impatti negativi della crisi in atto.

La crisi sanitaria non deve divenire crisi economica; per Confagricoltura è essenziale quindi da subito, avendo come riferimento il PCDM pubblicato, avviare una cabina di regia unitaria che affronti in maniera coerente e congiunta per tutto il settore agricolo ed agroindustriale l’emergenza coronavirus. Una Cabina di regia che veda coinvolti tutti i dicasteri interessati, le organizzazioni di imprese delle filiere “dal campo alla tavola” in uno sforzo congiunto per superare l’emergenza e garantire stabilità e crescita ad un comparto che rappresenta quasi il 20 per cento del PIL nazionale e circa il 10 per cento dell’export nazionale complessivo.

Un valore, per le imprese e per tutti i cittadini, che non si può rischiare di compromettere.

 

Qui è disponibile il position paper di Confagricoltura.

 

Fonte: Confagricoltura