Nel meeting pomeridiano di mercoledì 16 maggio, la Commissione parlamentare Agricoltura e sviluppo rurale ha aperto il dibattito sull’executive summary relativo alla comunicazione della Commissione Europea “The Future of Food an Farming”, del quale a breve sarà disponibile la versione ufficiale. Lo studio, condotto dall’Istituto per la Politica Ambientale Europea (IEEP), ha rilevanza ai fini della prossima riforma della PAC, in quanto ha consentito alla Commissione AGRI di approfondire alcuni aspetti e di impostare il dibattito in vista delle prossime proposte legislative.

La presentazione dello studio è stata condotta da David Mottershead, Principal Policy Analyst dell’IEEP, e da Jean-Christophe Bureau dell’AgroParisTech. La richiesta da parte della Commissione Europea ha coinvolto i seguenti aspetti: valutazione degli obiettivi della comunicazione e della posizione degli stakeholders, avvio di una riflessione sulla riforma della PAC e formulazione di una lista di raccomandazioni. David Motterhead mette in luce come in realtà la situazione attuale corrisponda ancora ad una fase di idee fluide, vaghe. Un aspetto importante per il futuro legislativo della riforma della PAC è l’imminenza a maggio delle elezioni del Parlamento Europeo, che potrebbero risultare un elemento di difficoltà.

Gli obiettivi della Commissione investono i seguenti temi:

  • produzione alimentare sostenibile
  • tutela ambientale
  • relazione sul clima
  • rafforzamento del tessuto economico
  • agricoltura intelligente e resiliente, con una certa enfasi su innovazione e tecnologia
  • proposta di introduzione della sussidiarietà negli Stati membri

Un aspetto discusso riguarda le piccole aziende, in particolare il fatto che debbano essere sostenute in via prioritaria, considerando anche la necessità di rinnovamento generazionale. Per quanto riguarda i pagamenti diretti, che dovrebbero essere più mirati con l’introduzione di massimali, andrebbero destinati ai giovani agricoltori per favorire il loro inserimento in agricoltura.

Jean-Christophe Bureau, nella discussione, ha sottolineato la necessità di costruzione del capitale umano. In questo senso, sono state notate delle differenze consistenti tra i vari Stati membri, che attualmente sono interessati da politiche molto diverse soprattutto per quanto riguarda i servizi di consulenza agli agricoltori, aspetto che costituisce un forte elemento di divergenza. L’analisi che deriva rispetto a questo punto è che in realtà mancano delle proposte concrete che vadano al di là dell’attuale politica, che offre già una serie di strumenti, ma manca un coinvolgimento globale.

Per quanto riguarda l’obiettivo di aumentare la quota di valore degli agricoltori migliorandone il potere negoziale ma anche la posizione contrattuale rafforzata, la Commissione Europea ha enfatizzato, relativamente al rischio di volatilità del reddito, un’impostazione globale che non escluda un meccanismo d’azione privato, con l’idea di basarsi di più sulla resilienza degli agricoltori. Bureau porta ad esempio quello che è successo con la crisi del latte, durante la quale alcune strutture aziendali erano più preparate ad attutire gli shock dei prezzi. Queste strutture si presentano più diversificate e sono riuscite in modo più semplice ad attutire le fluttuazioni dei prezzi. Secondo l’analisi fatta con lo studio, l’approccio in questo caso sarebbe globale, ovvero non solo di introduzione di strumenti di gestione del rischio, ma con la necessità di transizione verso un’agricoltura che sia più sostenibile e meno dipendente dagli input degli acquisti.

Nel complesso, l’analisi della Comunicazione della Commissione Europea condotta nello studio evidenzia che viene raggiunto un buon equilibrio tra sostegno e reddito, passando da un sistema di pagamenti indiscriminati a investimenti maggiori finalizzati all’aumento della produttività. Un aspetto peculiare è la necessità di connettività tra aree rurali, che risulta prioritaria rispetto ad altre proposte, soprattutto per un miglior coordinamento tra politiche di coesione e PAC. Altro aspetto chiave riguarda le consulenze agli agricoltori: l’analisi evidenzia che sono ancora poche le proposte concrete per la formazione del capitale umano in agricoltura, in particolare i giovani agricoltori. Una possibilità suggerita potrebbe essere quella di collegare i pagamenti dei nuovi agricoltori all’attività di formazione. Tuttavia, per alcuni Stati membri questa proposta risulta ancora troppo vincolante, soprattutto alla luce del livello d’istruzione dei giovani.

La novità del meccanismo di attuazione che comporta la gestione della PAC a livello di Stato membro potrebbe essere complessa, soprattutto per la relativa pianificazione: questo perché ci deve essere la volontà politica di effettuare una pianificazione strategica quando sono in gioco grosse somme di denaro. Data l’imminenza delle elezioni politiche, un’ipotesi per gestire questo meccanismo potrebbe essere sfruttare alcuni Stati membri volontari come progetto pilota per raccogliere i primi dati sulla pianificazione strategica di questo sistema.

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