E’ in corso in questi giorni il nuovo meeting della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale (AGRI). Tra i punti all’ordine del giorno, la votazione sul progetto di parere in materia di politica di concorrenza.

Secondo la Commissione AGRI, i prezzi dei prodotti alimentari dovrebbero riflettere meglio il loro valore aggiunto sociale, ambientale e in materia di benessere animale, la PAC dovrebbe essere riformata per aggiornare le norme dell’UE in materia di concorrenza relative alle organizzazioni di produttori e si dovrebbe rendere rapidamente applicabile in tutta l’UE la legislazione contro le pratiche commerciali sleali. Secondo gli eurodeputati sono inoltre necessari degli studi sugli effetti delle alleanze di acquisto al dettaglio e sull’impatto complessivo degli accordi commerciali.

La politica di concorrenza dell’UE dovrebbe proteggere meglio gli agricoltori europei e aiutarli a fornire prodotti di qualità più elevata e più sostenibili, ha affermato mercoledì la Commissione per l’agricoltura.

In un parere per la Commissione ECON, i membri della Commissione per l’agricoltura affermano che la politica di concorrenza dell’UE dovrebbe anche aiutare a rispondere alla domanda pubblica di sistemi alimentari più sostenibili, ad esempio traducendo meglio il valore sociale, ambientale e legato al benessere animale dei beni pubblici forniti dagli agricoltori nei prezzi dei prodotti agroalimentari. A tal fine, la Commissione europea dovrebbe chiarire quali accordi tra operatori dello stesso settore, volti a migliorare la sostenibilità della filiera agroalimentare, non violino il diritto della concorrenza dell’UE, afferma il testo adottato.

Aggiornamento delle regole di concorrenza per le organizzazioni degli agricoltori

I deputati hanno invitato la Commissione europea a informare meglio gli agricoltori sui vantaggi di unire le forze attraverso le cosiddette organizzazioni di produttori e a eliminare tutti gli ostacoli rimanenti per riconoscere tali organizzazioni negli Stati membri. Vogliono anche chiarire le disposizioni sulle organizzazioni di produttori e aggiornare le norme esistenti nel quadro della riforma in corso della politica agricola comune (PAC), ad esempio estendendo le misure di controllo dell’offerta, attualmente applicabili a prosciutti e formaggi di qualità, a tutti i prodotti geograficamente protetti.

Aumentare l’equità nella filiera agroalimentare in tutta l’UE

I deputati hanno esortato gli Stati membri a recepire quanto prima le disposizioni della nuova direttiva UE contro le pratiche commerciali sleali nella catena di approvvigionamento alimentare nelle rispettive legislazioni nazionali e hanno invitato la Commissione europea a monitorare attentamente tale recepimento. Hanno inoltre incoraggiato gli Stati dell’UE ad andare oltre la direttiva e vietare ulteriori pratiche commerciali sleali nel loro territorio per stabilire standard più elevati.

La Commissione AGRI ha inoltre invitato la Commissione europea a proseguire l’analisi approfondita dell’impatto delle alleanze di acquisto al dettaglio sul funzionamento economico della filiera, e in particolare su agricoltori, piccoli produttori, fornitori e sulle PMI.

Esaminare l’impatto complessivo di tutti gli accordi commerciali sugli agricoltori

Il testo adottato invita la Commissione a rivelare i suoi ultimi risultati sull’impatto cumulativo di tutti i futuri accordi commerciali. I deputati desiderano inoltre che la Commissione spieghi come intende assicurarsi che tutti i prodotti importati siano conformi alle norme dell’UE in materia di lavoro, sociale, sanitaria, ambientale e di benessere degli animali e in che modo intende proteggere i settori agricoli vulnerabili.

Prossimi passi

Il parere della Commissione per l’Agricoltura, adottato all’unanimità con 45 voti favorevoli, sarà ora esaminato dalla Commissione per gli affari economici e monetari forse durante la riunione del 18 febbraio. Il parere sarà quindi esaminato dal Parlamento nel suo insieme durante una successiva sessione plenaria.

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Fonte: Parlamento europeo