I membri COCERAL, FEDIOL e FEFAC confidano nella produzione europea di semi oleosi, soia e altre coltivazioni contenenti olio e proteine. Si condivide l’obiettivo di una maggiore produzione di soia in Europa. Secondo il documento sul bilancio delle proteine, elaborato dalla Commissione europea con il contributo di COCERAL, FEDIOL, FEFAC e di numerose altre parti interessate, l’Europa, nonostante produca già importanti quantità di proteine, registra ancora un chiaro deficit di colture ricche di proteine e materiale per i mangimi. Sui 31,2 milioni di tonnellate di farine di soia ricche di proteine utilizzate per l’alimentazione in Europa nel 2015/2016, 1,5 milioni sono stati prodotti da soia coltivata in UE.

Anche se l’aumento della produzione di soia e legumi comunitari è estremamente auspicabile, questa non può essere l’unica risposta al deficit proteico dell’UE e alla dipendenza dall’importazione. Pur comprendendo la strategia prevista per rafforzare la produzione di soia e proteine nell’UE, dobbiamo anche sottolineare che occorre una coerenza tra le politiche: in questo senso, più di 11 milioni di tonnellate di farina ricca di proteine, principalmente di colza, sono direttamente correlate alla produzione di biodiesel e scompariranno se si deciderà di attuare effettivamente l’eliminazione graduale dei biocarburanti a base di colture proposta nella revisione post-2020 della direttiva sull’energia rinnovabile. La proposta della Commissione, infatti, è in netta contraddizione con il piano sulle proteine annunciato dal Commissario Hogan ed innescherebbe la perdita da parte degli agricoltori dell’UE di una fonte altamente preziosa di alimenti ad alto contenuto proteico e di una fonte di reddito essenziale.

Dare enfasi al fatto che la valorizzazione della produzione di legumi e, in particolare, della soia, sostituirà quella importata e che la stesse coltivazioni di soia contribuiscono a far aumentare il fenomeno della deforestazione, significa ignorare i considerevoli sforzi intrapresi dalle parti interessate europee e dai loro partner oltreoceano per rifornisi da fonti sostenibili. La soia non è necessariamente insostenibile per se, ci sono infatti varie possibilità per affrontare il problema della deforestazione e prevenirla. Una promozione della coltivazione della soia in UE dovrebbe lasciare spazio a iniziative che supportino la sostenibilità e contrastino la deforestazione nella filiera della soia. Allo stesso modo, va notato che lo status non-GM/GM non è un criterio per la sostenibilità e che la scelta per una o l’altra qualità dovrebbe essere lasciata alla decisione del mercato come è attualmente.

Raccomandiamo che l’Osservatorio di Mercato per le coltivazioni, di recente istituzione, esamini l’impatto potenziale di tale strategia e che poi fornisca i propri accertamenti con una valutazione dettagliata e con le dovute raccomandazioni.

Fonte: FEFAC