La FVE, in collaborazione con i suoi membri del Regno Unito, la British Veterinary Association (BVA) e il Royal College of Veterinary Surgeons (RCVS), ha pubblicato un documento ove enfatizza il ruolo che la professione medico veterinaria gioca nella tutela dei beni pubblici, come salute e benessere animale, e su problematiche sociali a livello globale, come la sicurezza alimentare e la resistenza agli antimicrobici. Scopo di quest’appello è richiedere che le negoziazioni sulla Brexit non abbiano un impatto negativo negli ambiti di competenza della professione, e in particolare sul benessere animale, sulla sorveglianza e sul farmaco.
L’appello pone cinque richieste principali ai decisori politici europei e britannici:
1. Assicurare la continuazione del mutuo riconoscimento delle lauree in medicina veterinaria tra le facoltà accreditate EAEVE (European Association of Establishments for Veterinary Education);
2. Assicurare che non si registri una riduzione della disponibilità di farmaci a uso veterinario, evitando problemi di approvvigionamento e garantendo così la protezione della salute degli animali e della salute pubblica;
3. Mantenere l’attuale livello di salute e benessere degli animali e gli standard di sicurezza alimentare, ivi compreso uno standard unico per i mercati in import ed export sostenuto da certificazioni e controlli veterinari;
4. Assicurare la continuità dei dati di sorveglianza tra Regno Unito e UE;
5. Assicurare la continuazione delle collaborazioni nel campo della ricerca, dell’innovazione e delle iniziative tecnologiche.
La FVE rappresenta le organizzazioni veterinarie di 38 Paesi, sia appartenenti all’Unione Europea che non, ivi incluse quelle inglesi. Queste ultime (RCVS e BVA) continueranno a essere membri FVE anche dopo la Brexit, collaborando su temi prioritari per la professione in Regno Unito e in Europa.
Fonte: Fnovi