La Conferenza delle Regioni dell’8 giugno ha approvato un ordine del giorno sulle problematiche relative al riconoscimento e al controllo delle organizzazioni di produttori (Op) e delle associazioni di organizzazioni di produttori (Aop) dei settori diversi da quello ortofrutticolo e da quello olivicolo. Il documento è stato consegnato al governo in occasione della Conferenza Stato-Regioni che si è tenuta lo stesso 8 giugno ed è stato pubblicato sul portale www.regioni.it .
Ordine del giorno sulle problematiche relative al riconoscimento e al controllo delle organizzazioni di produttori (Op) e delle associazioni di organizzazioni di produttori (Aop) dei settori diversi da quello ortofrutticolo e da quello olivicolo
Premesso che:
– con DM n. 387 del 3/2/2016, a distanza pertanto di più di due anni dalla data di applicazione del Reg. UE n. 1308/2013 (1/1/2014), sono state approvate le disposizioni nazionali in materia di riconoscimento, controllo, sospensione e revoca delle Organizzazioni di Produttori (OP) dei comparti produttivi diversi da quello ortofrutticolo e da quello olivicolo;
– dopo l’approvazione del DM n. 387/2016 -e precisamente nel mese di aprile 2016- il sistema delle Regioni ha rilevato, in sede di sua applicazione, alcune incongruenze/mancanze chiedendo al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali un’opportuna revisione;
– solo in data 16/11/2016 si è tenuta una riunione ministeriale con le Regioni finalizzata alla stesura di un nuovo provvedimento che, da una parte modificasse e definisse più esplicitamente alcuni aspetti del DM n. 387/2016 e, dall’altra definisse i criteri e le modalità di concessione, controllo, sospensione e revoca del riconoscimento delle Associazioni di Organizzazioni di Produttori (AOP) diverse da quelle del settore ortofrutticolo e del settore olivicolo (in quanto già normate rispettivamente dal DM n. 9084/2014 in corso di revisione e dal DM n. 86483/2014);
Considerato che:
– a seguito della summenzionata riunione Stato/Regioni, in data 6/12/2016 il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha inviato a tutte le Regioni lo schema di decreto contenente le modifiche al DM n. 387/2016 e la parte specifica attinente le AOP, con recepite le osservazioni concordate nell’ambito della medesima riunione e quelle pervenute successivamente alla stessa, inserendo degli opportuni commenti per agevolare le Regioni nella lettura e nella comprensione dei contenuti. Il Ministero invitava altresì le Regioni a far pervenire il prima possibile eventuali ulteriori integrazioni e/o modifiche allo schema di DM in modo da convocare una successiva riunione a breve con l’obiettivo di licenziare un testo condiviso da sottoporre alla Conferenza Stato/Regioni;
– successivamente all’inoltro dello schema di DM di cui sopra, le Regioni hanno fatto pervenire tra dicembre 2016 e gennaio 2017 le proprie richieste di modifica/integrazione alla bozza di provvedimento;
– da allora, il Ministero, anche a seguito delle sollecitazioni informali, non ha più proceduto a convocare il sistema regionale;
– a causa della prolungata mancanza di impegno e dell’immobilismo da parte del Ministero non è possibile, a tutt’oggi, procedere al riconoscimento delle AOP a distanza ormai di quasi 3 anni e mezzo dalla data di applicazione del Reg. UE n. 1308/2013 (1/1/2014) e così, in tal modo, non si forniscono risposte alle esigenze dei singoli territori, mentre tutto ciò ha permesso a qualche Regione di procedere con proprio atto al riconoscimento di AOP contrastando con il citato regolamento comunitario che prevede come siano gli Stati membri -e non le Regioni- a poterle riconoscere, per cui in mancanza di un decreto nazionale queste ultime non erano autorizzate a procedere in tal senso;
– con l’attuale impostazione del DM n. 387/2016, le Regioni, tra le varie, non hanno altresì la possibilità di riconoscere le OP che intendono negoziare la produzione degli aderenti, senza che vi sia il trasferimento della proprietà, attraverso dei mandati a vendere per una quantità minima di prodotto. Tali forme di OP, pur essendo disciplinate dal Reg. UE n. 1308/2013 (bovini del genere Bos taurus destinati alla macellazione e seminativi, esclusi i prodotti destinati alla semina), non possono essere riconosciute proprio perché nel provvedimento nazionale mancano gli specifici riferimenti al numero minimo di capi (nel primo caso) e al numero minimo di tonnellate (nel secondo caso). Le Regioni inoltre che hanno aumentato i parametri minimi di riconoscimento rispetto a quelli nazionali in termini di numero di produttori associati e di valore di produzione commercializzata non sanno neppure entro quando le OP dovranno adeguarsi, dal momento che il DM n. 387/2016 non determina alcuna scadenza e quindi, anche per tale motivo, il medesimo dovrà essere opportunamente sistemato;
Impegna il Governo:
– a convocare urgentemente le Regioni -e comunque non oltre la fine del prossimo mese di giugno- per trattare in modo congiunto gli aspetti legati al riconoscimento delle AOP dei comparti produttivi diversi da quello ortofrutticolo e da quello olivicolo e le modifiche/integrazioni al DM n. 387/2016 al fine di addivenire a una ridefinizione risolutiva delle disposizioni nazionali con cui poter superare le problematiche derivanti dalle considerazioni precedentemente sviluppate e di giungere quanto prima all’approvazione del nuovo provvedimento in Conferenza Stato/Regioni.
Premesso che:
– con DM n. 387 del 3/2/2016, a distanza pertanto di più di due anni dalla data di applicazione del Reg. UE n. 1308/2013 (1/1/2014), sono state approvate le disposizioni nazionali in materia di riconoscimento, controllo, sospensione e revoca delle Organizzazioni di Produttori (OP) dei comparti produttivi diversi da quello ortofrutticolo e da quello olivicolo;
– dopo l’approvazione del DM n. 387/2016 -e precisamente nel mese di aprile 2016- il sistema delle Regioni ha rilevato, in sede di sua applicazione, alcune incongruenze/mancanze chiedendo al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali un’opportuna revisione;
– solo in data 16/11/2016 si è tenuta una riunione ministeriale con le Regioni finalizzata alla stesura di un nuovo provvedimento che, da una parte modificasse e definisse più esplicitamente alcuni aspetti del DM n. 387/2016 e, dall’altra definisse i criteri e le modalità di concessione, controllo, sospensione e revoca del riconoscimento delle Associazioni di Organizzazioni di Produttori (AOP) diverse da quelle del settore ortofrutticolo e del settore olivicolo (in quanto già normate rispettivamente dal DM n. 9084/2014 in corso di revisione e dal DM n. 86483/2014);
Considerato che:
– a seguito della summenzionata riunione Stato/Regioni, in data 6/12/2016 il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha inviato a tutte le Regioni lo schema di decreto contenente le modifiche al DM n. 387/2016 e la parte specifica attinente le AOP, con recepite le osservazioni concordate nell’ambito della medesima riunione e quelle pervenute successivamente alla stessa, inserendo degli opportuni commenti per agevolare le Regioni nella lettura e nella comprensione dei contenuti. Il Ministero invitava altresì le Regioni a far pervenire il prima possibile eventuali ulteriori integrazioni e/o modifiche allo schema di DM in modo da convocare una successiva riunione a breve con l’obiettivo di licenziare un testo condiviso da sottoporre alla Conferenza Stato/Regioni;
– successivamente all’inoltro dello schema di DM di cui sopra, le Regioni hanno fatto pervenire tra dicembre 2016 e gennaio 2017 le proprie richieste di modifica/integrazione alla bozza di provvedimento;
– da allora, il Ministero, anche a seguito delle sollecitazioni informali, non ha più proceduto a convocare il sistema regionale;
– a causa della prolungata mancanza di impegno e dell’immobilismo da parte del Ministero non è possibile, a tutt’oggi, procedere al riconoscimento delle AOP a distanza ormai di quasi 3 anni e mezzo dalla data di applicazione del Reg. UE n. 1308/2013 (1/1/2014) e così, in tal modo, non si forniscono risposte alle esigenze dei singoli territori, mentre tutto ciò ha permesso a qualche Regione di procedere con proprio atto al riconoscimento di AOP contrastando con il citato regolamento comunitario che prevede come siano gli Stati membri -e non le Regioni- a poterle riconoscere, per cui in mancanza di un decreto nazionale queste ultime non erano autorizzate a procedere in tal senso;
– con l’attuale impostazione del DM n. 387/2016, le Regioni, tra le varie, non hanno altresì la possibilità di riconoscere le OP che intendono negoziare la produzione degli aderenti, senza che vi sia il trasferimento della proprietà, attraverso dei mandati a vendere per una quantità minima di prodotto. Tali forme di OP, pur essendo disciplinate dal Reg. UE n. 1308/2013 (bovini del genere Bos taurus destinati alla macellazione e seminativi, esclusi i prodotti destinati alla semina), non possono essere riconosciute proprio perché nel provvedimento nazionale mancano gli specifici riferimenti al numero minimo di capi (nel primo caso) e al numero minimo di tonnellate (nel secondo caso). Le Regioni inoltre che hanno aumentato i parametri minimi di riconoscimento rispetto a quelli nazionali in termini di numero di produttori associati e di valore di produzione commercializzata non sanno neppure entro quando le OP dovranno adeguarsi, dal momento che il DM n. 387/2016 non determina alcuna scadenza e quindi, anche per tale motivo, il medesimo dovrà essere opportunamente sistemato;
Impegna il Governo:
– a convocare urgentemente le Regioni -e comunque non oltre la fine del prossimo mese di giugno- per trattare in modo congiunto gli aspetti legati al riconoscimento delle AOP dei comparti produttivi diversi da quello ortofrutticolo e da quello olivicolo e le modifiche/integrazioni al DM n. 387/2016 al fine di addivenire a una ridefinizione risolutiva delle disposizioni nazionali con cui poter superare le problematiche derivanti dalle considerazioni precedentemente sviluppate e di giungere quanto prima all’approvazione del nuovo provvedimento in Conferenza Stato/Regioni.
Fonte: Conferenza delle Regioni e delle Province autonome