L’Italia, insieme ai Paesi Bassi, ha la terra coltivabile più cara
Eurostat, l’istituto statistico europeo, definisce i parametri economici dei terreni agricoli comunitari. Dal censimento si rileva che l’Italia ha la terra coltivabile più cara.
Per la precisione è la più cara, fatta eccezione dei Paesi Bassi, dove i terreni hanno caratteristiche molto particolari. In Olanda il prezzo medio dei terreni è di 63mila euro l’ettaro. Per quanto riguarda il prezzo dei terreni in affitto, l’Olanda è sempre prima con 800 euro l’ettaro.
Tra le regioni europee è la Liguria quella ad avere i prezzi più alti, con un costo di 108mila euro l’ettaro. Ma Eurostat precisa che i dati per il nostro Paese sono del 2015 invece che del 2016 come gli altri paesi Ue. In Italia il prezzo medio agricolo è di 40mila con forti oscillazioni nelle diverse regioni. La Liguria stacca la Lombardia, dove nel 2015 i terreni arabili costavano in media 65.600 euro l’ettaro. Le regioni dove la terra costa meno sono Basilicata (circa 16.500 euro l’ettaro), Sardegna (17.500 euro) e Molise (20.500 euro).
In generale nel 2015 i prezzi sono stati più alti nelle regioni del Nord-Ovest, con una media di quasi 62mila euro l’ettaro, seguono il Nord-Est (50mila), il centro (38mila), il Sud (meno di 26mila) e le isole (meno di 22mila).
Nell’Unione Europea intanto si discute della creazione di un fondo per finanziare lo sviluppo integrato delle zone rurali attraverso un apposito interfondo.
Fonte: Conferenza delle Regioni e delle Province autonome