La Società Italiana di Buiatria ( SIB ) ha concluso il suo 47° Congresso Nazionale di Piacenza dell’11 e 12 Settembre 2015 con molta soddisfazione e tante idee da portare avanti. La SIB attraverso le Giornate Buiatriche e il suo Congresso Nazionale crea l’opportunità ai suoi soci buiatri e zootecnici di confrontare evidenze scientifiche ed esperienze, tali da migliorare la professione di tutti i giorni e stimolare l’attività della comunità scientifica. Questo periodo storico ci chiede cibo sicuro sempre più disponibile per tutti ma proveniente da animali che non abbiano sofferto, che vivano in condizioni di benessere e facendo sì che l’ambiente ne risenta il meno possibile.
Pertanto benessere, sostenibilità ambientale, cibo sicuro e abbondante sono state le linee guida sviluppate poi nel 47° Congresso della SIB. Spesso i non addetti ai lavori dimenticano che il benessere animale è la mission del Buiatra e la condizione che l’allevatore deve ineludibilmente ricercare se vuole ricavare reddito dalla sua attività.
Non a caso che la prima sessione di lavori organizzata dal comitato tecnico “veterinario aziendale e farmacovigilanza” abbia riguardato la gestione del farmaco e che abbia seguito la consueta e interessante “vision” di Luca Acerbis sul mercato interno e internazionale. Se si vuole coniugare l’aumento delle produzioni di latte e carne, rendere meno inquinanti queste produzioni e garantire agli animali benessere è necessario conoscere bene quelle condizioni patologiche che a questo si oppongono. I soci della SIB condividono il fatto che un professionista è tale se attraverso la profonda conoscenza delle fisio-patologia delle malattie e dei suoi fattori di rischio può fare il percorso virtuoso anamnesi-diagnosi-terapia e prognosi, con successo. L’acquisizione di “protocolli” pre-confezionati poco appartiene alla mentalità SIB con le ovvie e dovute eccezioni. Sappiamo che due delle tre grandi aree di precoce riforma delle vacche da latte e delle bufale sono la sub-fertilità e le malattie podali. Sappiamo anche che la gestione della vitellaia e, più in generale, delle manze rappresenta il futuro dell’allevamento. Questi sono stati i grandi argomenti affrontati con il consueto “stile della SIB” e con il supporto di riconosciuti professionisti e accademici sia italiani che stranieri. A completare gli argomenti il bel simposio della Nutristar, la sezione dedicata alla “sindrome neurologica del bovino da carne” e le numerose comunicazioni scientifiche. Da sottolineare l’intervento del Professore Giovanni Sali che ormai da sempre ci bacchetta e ci sprona alla coerenza dell’essere veterinari clinici con un occhio alla storia ma sempre proiettati verso il futuro, ossia sempre coerenti nel pensare e condividere che “chi non ha memoria non ha futuro”.